Il vino? È soprattutto convivialità (per il 41% degli intervistati), esperienza che ti consente di conoscere un territorio (27%), ma anche un’opera d’arte (13 per cento). E per conoscere il vino l’ideale è visitare le cantine (magari con autobus organizzati dalle cantine, indicati dal 38% dei marchigiani e dal 16% degli italiani intervistati), correlare il turismo enogastronomico con quello culturale e ambientale, creare eventi originali e di qualità per “regalare” un’esperienza, ma anche attività culturali e musicali, laboratori, sostenibilità. Ascoltando magari i suggerimenti dell’enologo e del vignaiolo, autorevoli interlocutori per raccontare un vino. Sono alcuni dei risultati dell’indagine realizzata su un campione multistrato in tutta Italia su 500 wine & food lover Under 40 di tutta Italia da Gabriele Micozzi, presidente di Marketing Associati e docente di Marketing alla Luiss Business School e all’Università Politecnica delle Marche.
La ricerca è stata commissionata dalla Delegazione Marche dell’Associazione nazionale “Le Donne del Vino” e presentata oggi a Verona alla 55esima edizione di Vinitaly negli spazi della Regione Marche. “L’obiettivo del focus – spiega Daniela Sorana, presidente della Delegazione Marche delle Donne del Vino – è quello di cercare nuovi stimoli per intercettare il consumatore di domani, individuare eventuali punti deboli nel settore e arrivare alla realizzazione di un Osservatorio permanente che possa monitorare tendenze e consumi di un comparto in continua evoluzione”. Più cantina, meno e-commerce. La cantina è il luogo preferito per l’acquisto del vino (44%), seguito da enoteche (31%) e Grande distribuzione (14%), mentre e-commerce (6%) e siti web dei produttori (3,51%) incontrano meno il favore dei giovani appassionati di vino e cibo. “La motivazione va individuata nel fatto che la componente del territorio è fondamentale, così come lo story telling è componente dell’esperienza gustativa e il ruolo dell’agricoltore e del vignaiolo è fondamentale”. Attenzione anche al design: per il 44,25% degli intervistati l’etichetta deve essere “fresca e creativa”, preferita a un’etichetta “tradizionale e classica” (29,2 per cento).
Amici e familiari (25%) e sommelier (21%) sono preferiti alle guide (18%) per la scelta di un vino (i blogger escono fortemente penalizzati con uno 0,44%), mentre le figure che i giovani consumatori giudicano più credibili nella promozione del vino sono enologi (24,62%), agricoltori e vignaioli (23,59%) e sommelier (16,52 per cento). E a livello italiano sono quasi il 30% i giovani wine & food lover che dichiarano espressamente di apprezzare i vini delle Marche (guida la Toscana col 55,26 per cento). Agricoltura e biologico seducono i giovani, al punto che oltre il 72% degli intervistati in Italia valuterebbero o sarebbe disposti a fare l’imprenditore agricolo e crearsi una vita in campagna, mentre il 71% del campione è interessato al segmento del vino biologico, con addirittura quasi un terzo degli italiani (30%) che sarebbe disposto a spendere per un vino biologico dal 30% in su rispetto a quello convenzionale.