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Scenari

I fatturati delle cantine italiane: quelle sopra i 100 milioni rimangono in 27. Sul podio nessuna sorpresa

28 Luglio 2024
Le anticipazioni della classifica 2023 Le anticipazioni della classifica 2023

Sarà pubblicata domani nell’inserto Economia del Corriere della Sera la consueta classifica delle maggiori 118 aziende vitivinicole italiane sulla base dei risultati dei bilanci 2023 della giornalista Anna Di Martino. Che, però, nel suo blog>, ha voluto anticipare qualche dato. E le cose sono molto interessanti. Le aziende che hanno superato quota 100 milioni di fatturato sono 27 e, dice la Di Martino, “per la prima volta, dopo alcuni anni di crescita, il numero dei big è rimasto invariato. Una prova in più di quanto sia stato complesso il 2023. Ci sono aziende che pur vicine al traguardo dei 100 milioni non sono riuscite a fare il grande salto o addirittura hanno fatto qualche passo indietro, rimandando l’appuntamento a tempi migliori”. Il “club dei 27”, dunque, vale da solo più di 5,9 miliardi di fatturato totale, 3,8 miliardi di esportazioni, 1,8 miliardi di bottiglie: numeri impressionanti.

Il podio è sempre dominato dalla cooperativa Cantine Riunite & Civ, al primo posto della classifica. Sul secondo e terzo gradino del podio si piazzano le due maggiori realtà private di taglio industriale: Argea, 449,5 milioni, braccio vinicolo della Sgr Clessidra, e Italian wine brands, 429 milioni, gruppo vinicolo quotato in Borsa. Quarto posto per Caviro e quinto per Cavit. “Puntando l’obiettivo sui soli privati – scrive la Di Martino – si conferma al sesto posto, con 255 milioni di fatturato, il Gruppo Santa Margherita della famiglia Marzotto. Dopo l’exploit dello scorso anno, la casa veneta chiude un esercizio di consolidamento che risente della generale battuta di arresto sui mercati esteri, in particolare Stati Uniti, primo mercato del gruppo, dove il brand Santa Margherita, grazie al suo Pinot grigio, è uno dei più conosciuti e quotati”. Al settimo e ottavo posto Marchesi Antinori e Fratelli Martini. Sempre sul fronte privato, al 13mo posto, Gruppo Zonin 1821 scende sotto i 200 milioni fermandosi a quota 193,5. Nel giro di un anno Mack & Schuhle Italia scala 12 posizioni e conquista il posto 14 con 172,4 milioni di fatturato, pari a un exploit che sfiora il 67%. Il gruppo toscano Piccini mette a segno un progresso del 52,7% e sale a quota 16 partendo dal 23mo posto. La crescita esplosiva si deve in particolare all’acquisizione di Cide, partner imbottigliatore nell’area del Prosecco con un giro d’affari nell’ordine di 35 milioni, alimentato anche dalla controllata società di distribuzione tedesca che ha preso oggi il nome di Piccini CMBH. Al 17mo posto si conferma la Marchesi Frescobaldi. Nuovo salto in alto della Mionetto che registra un incremento del fatturato del 10% e si accomoda al 18mo posto con 153,5 milioni di fatturato. Segue al 19mo posto il Gruppo Lunelli. Occupa il 20mo posto e gira l’anno in positivo (+2,25) la Schenk italian winery con 141,5 milioni. Tra le firme più conosciute del Prosecco, nelle sue declinazioni Doc, Docg e Asolo docg, la trevigiana Villa Sandi, dopo il bilancio record del 2022 chiude il 2023 a 131 milioni. Tiene il fatturato di Contri spumanti, grande casa spumantistica controllata dalla Hyle Capital Partners: al 25mo posto, con 107,6 milioni. La fase di stanca dei mercati Usa e Canada, pesano sui risultati del Gruppo Ruffino, braccio italiano dell’americana Constellation brand: nonostante il progresso a due cifre in Italia, i conti dell’export piegano il risultato finale del 13,8%. Al contrario, sono le vendite all’estero che hanno spinto il fatturato della Serena wines guidata dall’omonima famiglia: tra le aziende di riferimento nell’area del Prosecco docg, chiude con 103 milioni la rosa dei big.

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Le new entry

Come si legge nell’articolo di Anna Di Martino, “nella classifica 2023 mancano alcune aziende sempre presenti, come per esempio Sartori e Cielo e Terra, consolidati in Collis o Ermete Medici, pezzo pregiato di Terre Cevico. E’ invece assente Terre Cortesi Moncaro, maggiore realtà cooperativa marchigiana, perché alle prese con difficoltà che hanno comportato anche il cambio al vertice”. Le new entry di quest’anno sono 7. Partendo dalla più grande, ecco a quota 28, con 97 milioni di fatturato, la Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto presieduta da Stefano Zanette. La coop si è fusa con la Viticoltori Friulani La delizia (fatturato 67,5 milioni a quota 36). Insieme rappresentano oggi la più grande realtà nell’area del Prosecco, e figureranno il prossimo anno tra le maggiori aziende del mercato nazionale. A quota 72, con 28,3 milioni, ecco Terre d’Oltrepò, la più grande realtà cooperativa della Lombardia guidata da Umberto Callegari. Al suo interno la storica cantina La Versa, incorporata nel 2020. Più di 20 milioni di fatturato, posto 90, la Ruggeri e una delle firme illustri del Prosecco superiore Docg. La storica cantina di Valdobbiadene guidata da Laura Mayr, fa oggi parte del gruppo tedesco Rotkappchen-Mumm, produttore di spumanti, superalcolici e vini. E’ la più antica coop della Toscana la Vecchia Cantina di Montepulciano, presente a quota 105 con 16 milioni di fatturato. Presieduta da Andrea Rossi, opera in tre province Siena e Arezzo in Toscana e Perugia in Umbria, ma il suo impegno maggiore è nell’area del Vino Nobile di Montepulciano Alla posizione 106, un’altra coop toscana: la Cantina Vignaioli di Morellino con un giro d’affari di 15,5 milioni. La coop grossetana guidata da Sergio Bucci, è molto impegnata sul fronte della sostenibilità, come dimostra anche la riduzione del 7% delle emissioni nella produzione di Morellino di Scansano Docg nel periodo compreso tra il 2020 e il 2023. Infine due aziende frutto di una divisione familiare e societaria: l’Allegrini wines (21,2 milioni a quota 86) creata quest’anno dopo l’acquisizione, da parte di Francesco, Matteo e Giovanni Allegrini della maggioranza delle quote societarie dell’azienda di famiglia, storico brand dell’Amarone della Valpolicella. Si chiama invece Marilisa Allegrini il gruppo che raccoglie le tre tenute Villa Della Torre a Fumane, Poggio Al Tesoro a Bolgheri, San Polo a Montalcino creato da Marilisa Allegrini e condotto con le figlie Carlotta e Caterina, dopo la separazione dai nipoti eredi dei suoi due fratelli, Franco e Walter Allegrini. Il giro d’affari di 10,7 milioni (posto 117) è l’aggregato delle tre aziende più Campo dei Lecci a Bolgheri e Marilisa Allegrini a Fumane.

LA CLASSIFICA COMPLETA

LA CLASSIFICA COMPLETA (fatturato in milioni di euro. Tra parentesi, in percentuale, il dato rispetto all’anno 2022)

  1. Cantine Riunite e Civ – 670,6 (-3,99%) – di cui Gruppo Italiano Vini 455 milioni (-6,65%)
  2. Argea – 449,5 (-1,23%)
  3. Italian Wine Brands – 429,1 (-0,27%)
  4. Gruppo Caviro – 423,1 (1,37%)
  5. Cavit – 267,1 (0,87)
  6. Gruppo Santa Margherita – 255,1 (-2,02)
  7. Marchesi Antinori – 245 (-2,94%)
  8. Fratelli Martini – 233 (1,69%)
  9. La Marca Vini e Spumanti – 225 (-4,26%)
  10. Gruppo Mezzacorona – 217,7 (2,04%)
  11. Collis Veneto Wine Group – 209,4 (64,86%)
  12. Terre Cevico – 196,7 (17,10%)
  13. Gruppo Zonin 1821 – 193,5 (-3,25%)
  14. Mack & Schuhle Italia – 172,4 (66,96%)
  15. Gruppo Vivo Cantine – 171,3 (4,42%)
  16. Tenute Piccini – 168 (52,73%)
  17. Marchesi Frescobaldi – 165 (7,21%)
  18. Mionetto – 153,5 (10,08%)
  19. Gruppo Lunelli – 145,8 (-4,58%)
  20. Schenk Italian Wineries – 141,5 (2,24%)
  21. Cadis 1898 – 141,3 (-1,72%)
  22. Gruppo Cantine Ermes – 138,3 (6,37%)
  23. Villa Sandi – 131,1 (-9,77%)
  24. Vignaioli Veneto Friulani – 109,4 (1,37%)
  25. Contri Spumanti – 107,6 (0,63%)
  26. Ruffino Gruppo – 107,1 (-13,82%)
  27. Serena Wines – 103 (2,87%)
  28. Cantina di Conegliano Vittorio Veneto – 97 (-4,75%)
  29. Cantina viticoltori Ponte – 96 (6,67%)
  30. Bottega – 91,3 (6,53%)
  31. Fantini Group Vini – 90,1 (-4,09%)
  32. Terra Moretti Vino – 90 (7,17%)
  33. Spumanti Valdo – 77,3 (1,15%)
  34. Prosit Group – 77,2 (-6,99%)
  35. Araldica Castelvero – 73,3 (0,44%)
  36. Viticoltori Friulani La Delizia – 67,5 (7,14%)
  37. Cantine Vitevis – 67 (3,08%)
  38. Cantine di Verona – 66,9 (1,69%)
  39. Masi Agricola – 66,4 (-11,11%)
  40. Fontanafredda – 61,5 (1,99%)
  41. Pasqua Vigneti e Cantine – 61,3 (-6,33%)
  42. Banfi – 61,2 (-11,30%)
  43. Castellani – 56,4 (3,13%)
  44. Guido Berlucchi – 54,4 (4,02%)
  45. Citra Vini – 53,3 (20,31%)
  46. Astoria Vini – 51,4 (-4,48%)
  47. Cantina Valpolicella Negrar – 46,8 (3,57%)
  48. Cantine Settesoli – 46,7 (-4,50%)
  49. Losito e Guarini – 46,1 (15,66%)
  50. Tenuta San Guido – 46 (8,67%)
  51. Cantina Montelliana e dei Colli Asolani – 45,9 (2,21)
  52. Toso – 45,5 – (25,34%)
  53. Cantine Sgarzi Luigi – 45,1 (0,27%)
  54. Cantina Tollo – 44,9 (-1,49%)
  55. Zenato Azienda Vitivinicola – 44,3 (-3,97%)
  56. Cantine Due Palme – 42 (6,33%)
  57. Duca di Salaparuta – 40,7 (1,24%)
  58. Casa Vinicola Luigi Cecchi e Figli – 39,5 (-4,10%)
  59. Cantina Produttori Valdobbiadene – 38,5 (5,63%)
  60. FDB – Famiglia Dal Bianco – 38,2 (-6,83%)
  61. Chiarli – 36,5 (-4,41%)
  62. Donnafugata – 36,3 (3,92%)
  63. Cantina di Rauscedo – 32,5 (5,55%)
  64. Tommasi Family Estates – 31,5 (-4,26%)
  65. Angelini Wines and estates – 30 (1,57%)
  66. Colomba Bianca – 29,8 (-13,97%)
  67. San Michele Appiano – 29,5 (3,87%)
  68. Montelvini – 29,3 (-2,17%)
  69. Donelli Vini – 29,2 (5,15%)
  70. Feudi di San Gregorio – 29,1 (-1,02%)
  71. Vinicola Decordi – 28,6 (12,60%)
  72. Terre d’Oltrepò – 28,3 (-17,60%)
  73. Varvaglione 1921 – 28 (7,69%)
  74. Le Tenute del Leone Alato – 25,2 (9,00%)
  75. La Cantina Pizzolato – 24,9 (-1,76%)
  76. Fantinel – 24,5 (-14,37%)
  77. Cantina Caldaro – 24,3 (3,25%)
  78. Barone Ricasoli – 23,5 (-1,62%)
  79. Rocca delle Macie – 23,4 (2,63%)
  80. Le Chiantigiane – 23 (9,52%)
  81. Cantine 4 valli – 22,6 (43,89%)
  82. Cantina di Bolzano – 22,5 (-0,80%)
  83. Terre del Barolo – 22,1 (-0,50%)
  84. Cantine di Carpi e Sorbara – 21,8 (-19,91%)
  85. Marchesi Mazzei – 21,7 (-1,44%)
  86. Allegrini Wines – 21,2 (-12,32%)
  87. Argiolas – 21,1 (-0,71%)
  88. Vivallis – 20,8 (9,63%)
  89. Cantine Pellegrino – 20,6 (4,68%)
  90. Ruggeri – 20,4 (-0,69%)
  91. La Guardianse – 19,8 (2,06%)
  92. Caontine Colterenzio – 19,7 (8,49%)
  93. Conte Tasca d’Almerita – 19,6 (1,77%)
  94. Tinazzi – 19,5 (-27,78%)
  95. Jermann – 19,4 (2,80%)
  96. Cantina Tramin – 19,1 (4,37%)
  97. Cantina Toblino – 19,1 (12,58%)
  98. Carpineto – 18,9 (3,28%)
  99. Umberto Cesari – 18,9 (-7,80%)
  100. Cantina Vecchia Torre – 18,7 (-2,39%)
  101. Azienda Planeta – 18,1 (-3,99%)
  102. Marchesi di Barolo – 16,9 (-2,06%)
  103. Umani Ronchi – 16,6 (4,26%)
  104. Cusumano – 16,6 (-1-19%)
  105. Vecchia Cantina di Montepulciano – 16 (-8,55%)
  106. Cantina Vignaioli Morellino – 15,5 (4,00%)
  107. Bortolomiol – 15 (-4,81%)
  108. Casa Paladin – 14,6 (3,55%)
  109. Famiglia Cotarella – 14 (-6,85%)
  110. Gotto d’Oro – 13,7 (-6,16%)
  111. Agricola San Felice – 13,7 (-2,67%)
  112. IAG Toscana Dievole – 13,7 (6,63%)
  113. Cantina Santadi – 13 (-2,91%)
  114. Biserno – 12,5 (-0,58%)
  115. Mastroberardino – 11,8 (-5,24%)
  116. Tenute del Cerro – 11,5 (6,37%)
  117. Gruppo Marilisa Allegrini – 10,7 (nd)
  118. Velenosi – 10,6 (-1,85%)