Grandi manovre tra i big mondiali della birra. Anheuser-Busch InBev, leader mondiale nel settore di bevande analcoliche e alcoliche, prepara l'affondo sulla rivale Sabmiller, secondo maggior produttore di birra.
E punta a realizzare una fusione 'amichevole' per creare un colosso con una capitalizzazione di 275 miliardi di dollari, circa 250 miliardi di euro.
AB Inbev – multinazionale nata nel 2008 dalla fusione tra il gigante belga InBev e quello americano Anheuser-Busch – già possiede tramite le sue controllate oltre 200 marchi di birra, tra cui Budweiser, Beck's, Corona e Stella Artois. Sabmiller, fondata in Sudafrica nel 1895, ha messo mano a una aggressiva campagna di espansione acquistando marchi locali e produzioni in Europa, Asia e nelle Americhe per arrivare poi nel 2005 a conquistare anche la storica Peroni. Tra gli altri marchi più noti Grolsch e Pilsner Urquell. Era da anni ormai che ci si aspettava un matrimonio tra i due maggiori gruppi del comparto, ma ufficialmente la prima mossa è arrivata solo adesso e per di più con molta cautela: AB Inbev si è premurata di 'informare' i vertici di Sabmiller dell'intenzione di presentare una proposta di acquisto. Per ora non si sa altro: ad oggi non è stata inviata alcuna offerta nè ci sono altri dettagli o indiscrezioni sulle possibili cifre che potrebbero spingere Sabmiller a dire sì alla fusione.
L'unico aspetto certo è la volontà di AB Inbev di procedere senza strappi e in modo amichevole per siglare un accordo che riesca a soddisfare entrambe le parti. Il comunicato di AB InBev parla dell' “intenzione di lavorare con il board di Sabmiller per una transazione auspicabile”. E viene precisato che “può non esserci certezza che questo approccio porterà a una proposta o ad un accordo, o si arrivi a definire i termini su cui possa essere impostata una eventuale offerta”. Per questo, la multinazionale avverte che “nel frattempo è fortemente consigliato agli azionisti di mantenere le proprie quote e di non muoversi”.
A sua volta, SabMiller si è limitata a dichiarare che il consiglio di amministrazione “esaminerà e risponderà in modo adeguato a qualunque proposta verrà avanzata” e secondo quanto trapela la società sarebbe disposta a trattare.
Intanto il mercato scommette sulla fusione e in Borsa i titoli dei due gruppi sono schizzati al rialzo. Il gruppo di origine sudafricana, quotato alla Borsa di Londra, è arrivato a registrare guadagni del 24%, mentre i titoli di AB Inbev sono volati fino al 12%.
C.d.G.