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Scenari

I dieci vini imperdibili al Vinitaly 2023… secondo Federico Latteri (Cronache di Gusto)

23 Marzo 2023
ph Ennevi VeronaFiere ph Ennevi VeronaFiere

di Federico Latteri

Un numero incredibile di espositori –  oltre 4 mila aziende – con un’offerta quasi infinita di vini da degustare.

E’ il Vinitaly, un immenso contenitore che offre grandi opportunità, ma che nasconde anche il rischio di perdersi tra le etichette, senza sfruttare al meglio il tempo – mai sufficiente – all’interno dei padiglioni. Quindi eccovi i miei suggerimenti sugli assaggi che non potete assolutamente perdere. Si tratta di un percorso nel quale i grandi classici risultano un po’ prevalenti rispetto alle novità perchè, a mio parere, inseguire a tutti i costi la scoperta talvolta ci allontana dalla conoscenza di quelli che sono i cardini dell’Italia del vino, cosa di fondamentale importanza per una crescita culturale.

Bonarda dell’Oltrepò Pavese Gaggiarone Vigne Vecchie – Annibale Alziati Palaexpo Stand B10/C10
Da tempo in Oltrepò Pavese il vino scandisce i ritmi della quotidianità e rallegra gli uomini. E il Gaggiarone ci porta proprio in questi luoghi con un tripudio di profumi fruttati, impreziositi da note speziate e un sorso vigoroso e appagante. Spirito contadino e carattere.

Barbaresco Rabajà – Giuseppe Cortese Pad. 10 Stand G2
Frutto del rinomato cru Rabajà, costituisce ormai da anni una delle migliori e più rappresentative espressioni di Barbaresco. Territorio e tradizione che non hanno bisogno di complicati giri di parole, ma solamente di un nome: Giuseppe Cortese. Un must della denominazione che tutti dovrebbero conoscere.

Alto Adige Schiava Gschleier Alte Reben – Girlan Pad. 6 Stand C2/D2
Vigne di età compresa tra 80 e 100 anni situate a 450 metri sul livello del mare ci regalano le uve Schiava (Vernatsch) per questo rosso che apre una nuova finestra sulle potenzialità della tipologia. E’ freschissimo, intenso, vibrante, sapido e riesce anche ad invecchiare benissimo, sorprendendoci ad ogni assaggio.

Lugana Cemento – Marangona Palaexpo Stand B4
L’azienda gestita da Alessandro Cutolo insieme alla sorella Laura è cresciuta molto negli ultimi anni grazie ad una visione rivolta a natura e terroir. Il Lugana che vi consiglio è ottenuto da vigneti di almeno 40 anni e, come si evince dal nome, fermenta e affina in serbatoi di cemento. Un bianco buonissimo che combina perfettamente consistenza e viva mineralità.

Chianti Classico Riserva – Monte Bernardi Pad. 9 Stand C7
Viene prodotto da un’azienda che punta alla tipicità, alla naturalezza espressiva e alla piacevolezza del Chianti Classico. E’ un rosso che potremmo definire “goloso” perchè ricco di sapore, fresco, intenso e succoso. Qui è il vino che chiama il cibo, dandoci subito la sensazione di stare davanti ad una bella tavola imbandita.

Carema Sole e Roccia – Monte Maletto Pad. F Stand MMW (Micro Mega Wines)
Il gusto dei consumatori negli ultimi anni si sta spostando verso vini freschi ed eleganti, abbracciando tipologie di rossi che non vivono di muscoli, ma di purezza e sfumature. Il Carema, di cui il giovane vignaiolo Gian Marco Viano ci fornisce un grande esempio, abbraccia perfettamente questa tendenza, mostrandoci il fascino dei nebbioli di montagna.

Poggio della Costa – Sergio Mottura Pad. A Stand 45
Un Grechetto che ci fa riscoprire il piacere di bere i bianchi dell’Italia centrale. Profumi non intensissimi, ma ben delineati sono seguiti da un palato che presenta una lieve tannicità, tratto distintivo della tipologia. Un vino decisamente gastronomico che si esalta in numerosi abbinamenti.

Valpolicella Classico Superiore Ripasso – Secondo Marco Pad. 7 Stand D4
Completo e piacevolissimo, è un Valpolicella che unisce il vecchio e il nuovo in uno stile che risulta ricco e maturo, ma senza eccessi, sia in termini di concentrazione che di dolcezze. Equilibrio e giusta misura sono i suoi punti di forza. Un vino capace di mettere tutti d’accordo.

Cannonau di Sardegna Ghirada Gurguruò – Vikevike Pad. F Stand 3MMW
In pochissimo tempo il giovane Simone Sedilesu si è guadagnato la stima di tanti addetti ai lavori grazie ai suoi Cannonau che nascono a Mamoiada, comune della Barbagia sempre più alla ribalta per la produzione vinicola. Non solo territorio, ma anche la particolare sensibilità del produttore e l’anima del riscatto di posti a volte dimenticati.

Fiano di Avellino Clos d’Haut – Villa Diamante Pad. B Stand D1
Proviene da una parcella di appena un ettaro e mezzo posta a più di 500 metri sul livello del mare nel comune di Montefredane. Un Fiano dal profilo particolarmente fine nel quale la ricchezza aromatica e la struttura risultano snellite dalla dinamicità di uno slancio ricco di energia che fa leva su un intrigante equilibrio acido-sapido.