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Scenari

Guida Michelin, l’edizione 2025 sarà presentata a Modena. E gli stellati generano un indotto da quasi 500 milioni

19 Settembre 2024
La presentazione della nuova guida Michelin 2025 si terrà a Modena La presentazione della nuova guida Michelin 2025 si terrà a Modena

Dopo Parma (per le edizioni 2016 e 2017) e Piacenza (edizione 2020) e la “tripletta” in Franciacorta, la Guida Michelin torna in Emilia-Romagna. Sarà Modena, tra le capitali della Food Valley regionale, ad ospitare, martedì 5 novembre al Teatro Pavarotti, la première ufficiale della 70a edizione delle versione italiana della Bibbia dei gourmet, alla presenza di oltre un centinaio di giornalisti. La scelta di Modena è tutt’altro che casuale, nel territorio modenese si producono ben 26 dei 44 prodotti Dop & Igp dell’Emilia-Romagna. Secondo l’indagine “Taste tourism: impatto economico dei ristoranti stellati Michelin sul territorio nazionale” realizzata da Jfc, i ristoranti stellati hanno generato in Emilia-Romagna nel 2023 un indotto di 28,5 milioni di euro, con in testa Modena (8,1 milioni), seguita da Bologna (5,9 milioni) e Forlì-Cesena (4,2 milioni). In generale, in Italia, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro. Le “stelle” in Italia, sono 395. Ci sono 13 tristellati, 40 bistellati e 342 ristoranti che possono vantare una stella.

“La presentazione della Guida Michelin rappresenta sempre un evento di grande prestigio e impatto mediatico – sottolinea l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini – e siamo felici di poterla ospitare per la quarta volta in una terra che ha fatto della cucina uno dei suoi vanti, grazie ad Alma, la Scuola Internazionale di Cucina di Colorno, e Parma Città creativa della gastronomia Unesco, al nostro ambasciatore nel mondo, Massimo Bottura, con gli altri chef stellati della Regione, e a Casa Artusi a Forlimpopoli, solo per citare alcune delle nostre eccellenze. Il food è sempre più motivazione di viaggio e, come conferma l’indagine di JFC, la cucina stellata è una risorsa economica per tutto il territorio, anche in termini turistici”. “La cucina è un delle più importanti espressioni dell’identità di un territorio e della sua biodiversità – evidenzia l’Assessore Regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – e le meravigliose creazioni che escono dalle cucine stellate dell’Emilia-Romagna sono il frutto dell’estro degli chef ispirato dal patrimonio dei nostri 44 prodotti Dop e Igp, un paniere unico in Europa per numero, varietà e sapori, sempre più apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Negli ultimi anni la nostra Regione ha visto assegnarsi un numero crescente di Stelle Verdi Michelin, lo speciale riconoscimento ai ristoranti che seguono comportamenti virtuosi in tema di sostenibilità, e questo è ovviamente un motivo di orgoglio e la testimonianza dell’attaccamento dei professionisti della gastronomia a questa terra così ricca di biodiversità e alla genuinità dei suoi prodotti”.

LO STUDIO “TASTE TOURISM”

L’indagine, che è stata condotta per la prima volta nel 2016, registra un importante incremento sull’indotto che generano i ristoranti stellati nel nostro paese che passa da 280 milioni di euro a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell’hotellerie, del commercio e dei servizi. La definizione di Taste Tourism rispecchia in maniera perfetta la congiunzione esistente tra il turismo e l’enogastronomia, un binomio che da sempre è alla base del significato stesso delle Stelle Michelin: 1 Stella merita una sosta; 2 Stelle  merita una deviazione; 3 Stelle merita un viaggio.

Questa ricerca si è posta l’obiettivo di quantificare tali benefici. E ciò è utile anche per dare il giusto peso e valore al lavoro svolto dai ristoratori ed al contributo che essi apportano al territorio che li ospita, fornendo quindi indicatori scientifici sull’impatto economico che i ristoranti stellati generano per l’area nella quale sono localizzati. Ciò che emerge dallo studio “Taste Tourism” conferma tale convinzione. Prendendo in esame i dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro. I dati e le informazioni rilevate consentono anche di effettuare una proiezione sull’anno in corso, andando così a stimare i valori che ricadranno sul territorio nazionale. Per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498 milioni di euro). Infatti, il 74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze, generando quindi benefici indiretti sui settori dell’ospitalità (circa 355 milioni di euro), del commercio (48 milioni di euro) e dei servizi locali (35 milioni di euro).

Lo studio rileva che ogni ristorante 1 Stella Michelin genera benefici diretti sul territorio pari a 805 mila euro circa, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle Michelin, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che “meritano il viaggio”, ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle Michelin, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno. L’analisi realizzata da JFC identifica, inoltre, Stati Uniti, Francia e Germania come i paesi più rappresentati dalla clientela straniera mentre, dalla prospettiva dell’indotto legato ai soggiorni, quasi il 70% dei gestori di hotel di qualità (da 3 a 5 stelle lusso) localizzati nei pressi di un’insegna stellata Michelin, dichiara di avere clienti giunti in albergo proprio per recarsi in uno specifico ristorante.

Le previsioni che indicano per il 2024 un indotto indiretto pari 498 milioni di euro €, segnalano inoltre che la regione italiana a beneficiare maggiormente della presenza dei ristoranti stellati è la Lombardia, seguita a ruota dalla Campania. In terza posizione troviamo il Piemonte. Interessante il dato relativo ai comuni che, dopo un podio formato da tre capoluoghi di regione (Milano, Roma e Firenze), vede la presenza di comuni di ben più piccole dimensioni come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto. Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, oltre ad altri due capoluoghi come Torino (sesta) e, al settimo posto, Modena