(Matteo Ascheri)
“Abbiamo rischiato e fatto scelte che potevano sembrare folli, ma alla fine i risultati ci hanno dato ragione”.
Così Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, commenta la due giorni appena conclusa dell'Anteprima Grandi Langhe, dedicata alla presentazione delle nuove annate dei vini di questo splendido territorio. “La scelta di essere i primi fra le grandi anteprime e di inserire un evento così importante a gennaio poteva essere sbagliata – dice il presidente – ma abbiamo pensato ad un momento in cui i produttori sono più liberi e anche appassionati ed addeti ai lavori non corrono il rischio di doversi dividere fra le varie presentazioni”. 206 cantine presenti al Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra”, circa 2.000 ingressi di professionisti registrati, 21 sommelier under 35 provenienti da dieci nazioni, 150 tra giornalisti e influencer internazionali e 6 seminari di approfondimento apprezzati anche dal pubblico internazionale: sono questi i numeri che hanno contribuito a rendere l’esperienza di Grandi Langhe memorabile. Insomma, alla fine i numeri danno ragione a chi ha fatto questa scelta. “Siamo stati fortunati anche dal punto di vista climatico – dice il presidente – ma soprattutto, secondo me, ha pagato il fatto di aver scelto un'unica location, ad Alba, per questa due giorni”.
Sui banchi di assaggi, i più attesi erano ovviamente il Barolo 2015 e il Barbaresco 2016. “La 2015 è un'annata fenomenale – dice Ascheri – soprattutto per il consumatore finale. Di solito i Barolo sono vini complessi, difficili da capire al primo assaggio. Invece sono piacevoli, con tannini buoni e già evoluti, una buona acidità, insomma vini che si fanno apprezzare sin dai primi momenti. La 2016 è un'annata clou, più tradizionale, con vini vibranti, un'acidità più elevata e un'evoluzione lunga. Nel complesso siamo stati fortunati, due annate diverse ma buone”. Gli fa eco Andrea Ferrero, Direttore del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: “Questa edizione di Grandi Langhe è stata un successo e la forte affluenza registrata ci conferma che siamo sulla strada giusta. Abbiamo lavorato in sinergia con il Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero per offrire un’edizione all’insegna delle novità e di alto livello qualitativo con l’obiettivo di perfezionarci sempre più e affermarci come appuntamento imperdibile per il mondo del vino nazionale e internazionale”.
Ascheri poi torna sul successo del Barolo e del Barbaresco: “Dobbiamo gestire nel migliore dei modi questo successo – dice – e comprendere che quello che abbiamo oggi è dovuto alle scelte lungimiranti fatte dai Grandi Saggi negli anni '60. Ecco noi dobbiamo essere così bravi di lavorare per fare scelte strategiche per il futuro di questa denominazione. Non dobbiamo cullarci e vivere sugli allori. Dobbiamo lavorare e non accontentarci. Ma di una cosa sono certo: nel consorzio non verrà mai meno una certa rigidità che ci ha sempre contraddistinto”.
G.V.