Scattano in Italia le restrizioni al commercio e le modifiche all'impiego del Glifosato con l'entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute.
L'erbicida più potente al mondo brevettato dalla Monsanto nel 1974 e sospettato di essere cancerogeno, non si potrà più usare in alcune aree frequentate da bambini e anziani e in pre-raccolta in agricoltura per ottimizzare i raccolti o la trebbiatura, e vengono revocate le autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari che lo contengono. In particolare, è vietato l'uso di prodotti fitosanitari con glifosato nelle aree “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”.
Il glifosato è al centro di una “querelle” che ha diviso il mondo scientifico e non solo sulla sua sicurezza entrata nel vivo l'anno scorso dopo la sua classificazione come sostanza “probabilmente cancerogena per l'uomo” da parte dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) e in attesa della proroga da parte della Commissione europea per l'autorizzazione al commercio nella Ue. L'Agenzia della sicurezza alimentare europea (Efsa) aveva però detto nel novembre scorso che era “improbabile” che la sostanza attiva dell'erbicida fosse cancerogena. Parere ribadito dalla Fao e dall'Oms quattro mesi fa. Solo a fine giugno la Commissione europea ha messo la parola fine alla vicenda prorogando l'autorizzazione alla messa in commercio, però solo fino alla fine dell'anno prossimo e in attesa di un parere definitivo dell'Agenzia chimica europea sui rischi per la salute. Parere che potrebbe arrivare anche prima del 31 dicembre 2017.
Contemporaneamente la Commissione dell'Unione europea ha deciso anche di proporre la limitazione dell'uso dell'erbicida in parchi pubblici e parchi giochi, e di “rafforzare l'esame minuzioso del suo uso pre-raccolto”, ricevendo poi il via libera da parte del Comitato dei 28 per la salute delle piante. Tutti elementi che sono stati ripresi dall'Italia nel decreto del ministero della Salute. “Con questa scelta l'Italia si conferma all'avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale ma non siamo all'altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l'agricoltura italiana è la più green d'Europa con il divieto all'utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti con residui chimici irregolari (0,4%)”.
Secondo l'organizzazione agricola occorre ora adottare coerentemente misure precauzionali sull'ingresso in Italia di “prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano utilizzato per la pasta proveniente da Usa e Canada, dove viene fatto un uso intensivo dell'erbicida per seccare e garantire 'artificialmente' un livello proteico elevato”. Il risultato, denuncia la Coldiretti, è che “quasi un pacco di pasta su cinque italiano è fatto con grano trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia”.
C.d.G.