(Enrico e Roberto Cerea)
Siamo quasi a fine anno ed è tempo di fare i bilanci. Non solo quelli di una stagione che si sta per chiudere, ma anche quelli economici.
E a fare i conti in tasca agli chef più importanti del nostro paese, ci ha pensato la Pambianco strategie di impresa, che ha studiato a fondo il circuito economico dei grandi ristoranti italiani, stilando un'interessante ricerca. Lo studio ha evidenziato che “complessivamente le 10 società di proprietà di chef stellati che hanno conquistato il vertice della classifica nel 2017 hanno incassato nel loro complesso poco meno di 73 milioni di euro mettendo a segno una crescita media superiore al 10%”. Un dato importante che sembra ulteriormente cresciuto nel 2018. A scalare, nei primi dieci, nomi importanti della ristorazione italiana, da Cracco alla famiglia Iaccarino del Don Alfonso 1890
- Da Vittorio – 17, 9 milioni di fatturato nell’ultimo anno (+ 3,5 %)
- Alajmo – 13,4 milioni di fatturato (+ 17,6 %)
- Cannavaciuolo 9,9 milioni di fatturato (+ 25,5 %)
- Cracco – 8,1 milioni di fatturato (+ 11,6 %)
- Bartolini – 6,1 milioni di fatturato (+ 30,8 %)
- Perbellini – 5,3 milioni di fatturato (+ 0,7 %)
- Bottura – Non dichiarato per il 2017, reddito 2016 pari a 5,7 milioni (n.d.)
- Berton – 5,1 milioni di fatturato (- 8,1 %)
- Romito – 4,6 milioni di fatturato (+ 10,5 %)
- Iaccarino – 2,5 milioni di fatturato (+ 2,8 %)
Questa classifica vede consolidata la leadership della famiglia Cerea che con il suo Da Vittorio, 3 stelle Michelin, insieme alle attività accessorie ha incassato complessivamente 17,9 milioni di euro, in crescita del 3,5%. Medaglia d'argento alla squadra d'assalto dei locali dei fratelli Alajmo, “presenti non solo in Veneto con il tre stelle Le Calandre e con La Montecchia, Gran Caffè Quadri, e Amo – T Fondaco dei Tedeschi ma anche a Parigi e tra poco a Milano in Corso Como” e cresciuti di quasi il 18% raggiungendo un fatturato di 13,4 milioni. Il podio è chiuso da Antonino Cannavacciuolo che mette a segno una crescita di oltre il 25% grazie alla società Capri, creata con la moglie Cinzia, con la quale gestiscono non solo Villa Crespi, ma anche i loro bistrot sempre più di successo.
C.d.G.