Secondo i dati rilasciati da Cantina Italia, le giacenze di vino al 31 dicembre sono pari a 64,9 milioni di ettolitri, livello record da quando è stato istituito il servizio nel 2018.
Rispetto allo stesso mese del 2021, l’aumento è del 5%, con punte del 7% per i vini Dop, mentre è in rientro la situazione critica degli Igp (+3%). Stando alle impennate degli stock registrate in alcune regioni a dicembre, probabilmente il dato vendemmiale – previsto a saldo zero a settembre – dovrà essere rivisto al rialzo, come già accaduto per il Veneto. Particolarmente critica permane la situazione in regioni che avevano già avuto andamenti degli stock al rialzo nel corso dell’anno, soprattutto Puglia (+8%) e Sicilia (+5%), mentre in Abruzzo, stando all’impennata degli stock di dicembre (+12%), la vendemmia pare essere molto più abbondante rispetto ai volumi (stabili) previsti a settembre. Anche in Veneto la situazione delle giacenze, dopo essere stata sotto controllo fino a settembre, sta subendo una forte accelerata (+9% a fine anno), probabilmente dovuta al forte incremento produttivo della vendemmia 2022. Situazione nella norma invece in Emilia Romagna (-1%). Continua a mantenersi problematica la situazione delle Igp pugliesi, con valori ben superiori alle medie storiche e in progressivo aumento per tutto il 2022: Puglia a 2,9 milioni di ettolitri di stock (+6%) e il Salento a 1,84 milioni (+10%).
La situazione prezzi dello sfuso
Le quotazioni di inizio anno si mantengono generalmente sui livelli dell’ultimo quarto del 2022: il Prosecco Doc stabile da settembre nella banda 2,05-2,20, mentre il Pinot grigio delle Venezie conferma gli 1,10 di inizio vendemia. A Sud, stabili le quotazioni del Primitivo Igp Puglia a 1,05 euro/litro da settembre (ma ben lontano dagli 1,60 del 2021), mentre scende sotto soglia 1 euro il Nero d’Avola siciliano, tendenza inaugurata a novembre. in leggera ripresa infine le quotazioni delle basi spumanti in Romagna, passate a 4,40-4,60 euro/ettogrado (+5%/2%).
C.d.G.