Una nuova cantina in Alta Langa. La notizia, all’improvviso, la comunica lo stesso produttore Angelo Gaja. La cantina sorgerà a Trezzo Tinella, un borgo che oggi conta meno di 300 abitanti. Qui c’è uno dei panorami più spettacolari di tutta la zona. Dalla cima della collina la vista domina l’area sottostante del Barolo e del Barbaresco e si estende fino all’arco alpino. Siamo in Alta Langa, la parte sud-orientale delle Langhe che guarda verso la Liguria. Qui le linee morbide delle colline lasciano spazio a boschi, a noccioleti e a paesaggi più selvaggi che dai 600 metri di altitudine arrivano fino a quasi 900 metri con la zona di Mombarcaro. Altitudini importanti per la viticoltura, storicamente adatte alla produzione di spumanti, per cui infatti l’Alta Langa è conosciuta. Oggi però il cambiamento climatico apre nuovi scenari e salire di quota può essere una delle risposte.
“Nessuno sa verso cosa stiamo andando e quello che accadrà con certezza, ciò che sappiamo è che serviranno sempre più idee e la capacità di rispondere a nuove sfide con sguardo ampio e mente aperta – si legge in una nota dello stesso Gaja – Per questa ragione abbiamo scelto di realizzare in Alta Langa la nostra nuova cantina e dare vita a un percorso di cui, al momento, nemmeno noi conosciamo i dettagli. È un progetto che verrà disegnato passo passo, rispettando i tempi della natura e i segnali che ci darà. La realizzazione della cantina, iniziata a dicembre 2020, è a buon punto. Vederla prendere forma ci emoziona in modo particolare perché è stata disegnata dall’architetto Giovanni Bo, nostro prezioso collaboratore, mancato il 4 giugno. Gli spazi per la vinificazione sono pronti, mentre siamo ancora al lavoro per ultimare quelli dedicati all’ospitalità. Per la parte esterna della struttura, in particolare, servirà qualche anno, perché prevede una ricca vegetazione che andrà a formarsi nel tempo”.
Per quanto riguarda la produzione, “abbiamo già piantato in diversi vigneti Chardonnay e Sauvignon Blanc. Nell’immediato inizieremo a produrre bianchi ottenuti da queste due varietà, stiamo inoltre sperimentando anche la coltivazione di altre uve bianche consentite in Piemonte, tra cui Riesling, Timorasso ed Erbaluce – dice ancora il produttore – Quello che vogliamo verificare è la loro capacità di adattarsi ai suoli dell’Alta Langa, e agli oltre 600 metri di altitudine, per arrivare a piena maturazione. Infine abbiamo scelto di esplorare in Alta Langa anche le potenzialità delle uve a bacca rossa attraverso piccole prove d’impianto con Nebbiolo e Pinot Nero. La maggior parte dei vigneti non è ancora entrata in produzione. Una parte di questi è stata colpita dalla violenta grandinata del 6 luglio, e impiegherà più tempo del previsto, altre parti invece hanno iniziato a produrre nel 2020, in alcuni casi con ottimi risultati. Un vigneto di Sauvignon Blanc, in particolare, si è rivelato una grande sorpresa in termini qualitativi, tanto che nel 2021 una parte delle uve sono state utilizzate per il blend che dà vita al nostro storico Alteni di Brassica”.
“Sono questi eventi inaspettati, positivi e negativi, a convincerci sempre di più che sarà il tempo a suggerirci la direzione esatta da dare al nuovo progetto in Alta Langa. Il nostro impegno per questi anni è soprattutto quello di mantenere uno sguardo aperto, osservando l’evoluzione del cambiamento climatico e le nuove sfide che ci saranno da affrontare, e adattando il percorso di conseguenza – conclude Gaja – Quello che certamente ci piace immaginare è il piccolo borgo di Trezzo Tinella animarsi di un nuovo fermento ed essere sempre più al centro di progetti inediti, come è già accaduto nei secoli scorsi. Il resto è tutto da scrivere”.