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Scenari

Furti di uve sull’Etna, l’accusa di Passopisciaro

10 Ottobre 2016
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(Vincenzo Lo Mauro)

Un amaro risveglio per Passopiasciaro, la cantina dell’Etna di Andrea Franchetti che si trova sul territorio di Castiglione di Sicilia. Stanotte, dal vigneto in contrada Chiappemacine, sono stati rubati mille chili di Nerello Mascalese pronti per essere raccolti e vendemmiati.

“Sono andato in vigna per verificate lo stato di maturità e di salute delle uve – dice Vincenzo Lo Mauro, manager di Passopisciaro – e mi sono accorto che buona parte dei frutti erano stati portati via”.
Circa mille chili di uva con cui viene prodotto il cru Contrada C. In totale Passopisciaro produce 2 mila bottiglie di questo cru. L’uva rubata sarebbe bastata per produrre mille bottiglie circa. Un danno stimato di 15, 20 mila euro. “L’uva di questo vigneto è super selezionata – dice Lo Mauro – I ladri l’hanno trovata pulita, trattata in un certo modo, la vigna perfettamente in ordine. Insomma non hanno nemmeno dovuto faticare”. Lo Mauro non parla di furto “su ordinazione o per fare un dispetto a noi – dice – Qui, sull’Etna non è la prima volta. Noi avevamo subito qualche episodio, ma nei vigneti a Rampante, che sono molto vicini alla strada. Questi sono un po’ più difficili da raggiungere. Mi sembra che abbiano studiato le mosse da fare qualche tempo prima”.

Sull’Etna, dunque, è emergenze furti di uve: “Ogni anno noi produttori ci riuniamo, parliamo, decidiamo e poi tutto rimane uguale – dice Lo Mauro – Facciamo delle ronde da soli, insieme agli operai, di notte, ma il territorio è vasto e siamo consapevoli dei rischi a cui andiamo incontro. Più di questo non possiamo fare. La gente non capisce il danno che ci fa rubando l’uva che abbiamo cresciuto per quasi un anno”.

C.d.G.