Una fotografia sulla terra del Tocai, dei grandi Pinot Grigio, del Refosco, del Sauvignon, del Verduzzo. Gli ultimi dati dell'Istat sull’andamento della produzione relativo all'anno 2011 ci dicono come sta il Friuli Venezia Giulia.
Li commenta Marco Baccaglio nel suo blog I Numeri del Vino. Ed ecco in pillole il profilo aggiornato della regione.
Emerge innanzitutto l’orientamento generale del comparto, sempre più bianchista. Parliamo di circa 900mila ettolitri l’anno, rispetto al 2009, ben il 50% in più. Meno etichette in rosso invece. Rispetto ad una media di 400 ettolitri di vino rosso, in quest’ultimo periodo si è scesi a 375mila.
Il Friuli Venezia Giulia ha scelto di innalzare poi il livello della qualità. Produce oramai solo a Docg, Doc e a Indicazione Geografica. Anzi, riguardo a quest'ultima l'aumento è considerevole, si è passati dai 200mila ettolitri a oltre 700mila nel giro di 4 anni. Una scelta ben mirata e che vede l’impegno di tutti i produttori, praticamente dai dati rilevati anche dall’Istat, sembrano essere scomparsi i vini da tavola. E’ la provincia di Pordenone a posizionarsi in testa come l'areale più virtuoso, da sola mette nel mercato 600mila ettolitri. La crescita spalmata nel resto della regione segna un fisso 2% all’anno. Per concludere, in totale, nel 2011 si sono prodotti 1.26 milioni di ettolitri, in calo del 5% rispetto al 2011, quando ha toccato il record storico di 1.33 milioni. Il valore del vino non sembra registrare i segni positivi rivelati nelle altre analisi. L’Istat ha calcolato il valore della produzione al prezzo di origine di 85 milioni di euro. Il – 15% rispetto al 2008.
C.d.G.