Il ministero dell'Agricoltura intanto prende le prime misure di sostegno a favore dei vigneron della Borgogna colpiti dalla grandine: un pacchetto con contributi speciali e l'esenzione dalle tasse
Si prospettava, o meglio, si sperava in un'estate “tranquilla” dal punto di vista climatico.
La devastazione della grandine caduta in Borgogna la settimana scorsa, ha lasciato dietro di sé invece il 40% di vigneti distrutti, e parecchi ettari compromessi, tra i 1700 e i 2000. Dopo la valutazione dei danni, è stato dichiarato lo stato di calamità e il ministero dell'Agricoltura ha già preso le prime misure per andare incontro ai vigneron. Oltre ai soccorsi, ha stabilito l'esenzione da alcune tasse, come quella sui terreni non edificati, e poi un pacchetto di misure di sostegno con contributi speciali. La Côte de Beaune è stata la zona più colpita, con 1350 ettari devastati, pari al 5% dell'intera superficie vitata della Borgogna.
Anche in unaltro angolo d'eccellenza enologica francese si cerca di contare i danni causati da fenomeni meterologici estremi. Una tempesta ha investito in pieno Pauillac e gran parte della Médoc. Vento che ha raggiunto di 165 km all'ora. Pioggia torrenziale, in un'ora sono caduti 60 mm. Danni alle case, al campanile della chiesa di Pauillac. Investiti dalla tempesta gli Chateau che firmano tra i più ambiti fine wine del mondo. E i pittoreschi salici, cornice divenuta simbolo di Chateau Lafite-Rothschild sono stati in gran parte sradicati. Così come la quercia che impera all'ingresso di Chateu Palmer. Per molte ore, quasi l'intera zona è rimasta senza energia elettrica. E la grandine non ha risparmiato Fronsac e Lalande-de-Pomerol.