Trent’anni vanno festeggiati. E così dal 6 al 9 aprile, durante la 57esima edizione del Vinitaly, il celebre ristorante tristellato modenese Osteria Francescana farà la sua festa con chef Massimo Bottura nel Padiglione 1 che ospita l’Emilia-Romagna.
A “vestire” il padiglione ci saranno le mille sfumature di colore dei tanti vini della regione, dal rosso rubino del Sangiovese romagnolo al giallo paglierino della Malvasia piacentina, dall’ambrato dell’Albana passita alle tante sfumature rosa dei Lambruschi modenesi e reggiani.
Vini che ben si accompagneranno ai piatti che hanno reso La Francescana e gli altri progetti di Massimo Bottura celebri in Italia e nel mondo, tra cui il tortellino de Il Tortellante, in un’area ristorazione di 300 mq.
“La parola d’ordine è promuovere i vini dell’Emilia-Romagna – sottolinea l’Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare Alessio Mammi – attraverso le loro caratteristiche e peculiarità, che arricchiscono il nostro patrimonio vinicolo così eterogeneo e interessante. L’Emilia-Romagna è la Food Valley d’Italia e il vino rientra con orgoglio e qualità in questo contesto che racconta il territorio, le imprese del vino, le sue comunità, una cultura millenaria. In un contesto europeo e mondiale sempre più globalizzato, sono i prodotti di qualità a fare la differenza e la capacità di valorizzarli e di costruire solide relazioni promo-commerciali, per garantire reddito alle imprese e poter competere con tanti altri territori. Il nostro obiettivo è supportare le imprese vitivinicole e le cantine attraverso una promozione di qualità con partner importanti, capace di dare valore all’intero territorio dell’Emilia-Romagna”.
“Saremo a Verona con una presenza altamente scenografica – commenta il Presidente dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, Davide Frascari – che, mai come prima, esalterà la diversità e ricchezza enologica della nostra Regione. Un invito a scoprire i tanti vini dell’Emilia-Romagna -oltre 50.000 ettari complessivi di vigneti con cui siamo terzi in Italia per quantità, ma secondi per valore e primi per sostenibilità- e i nostri vignaioli, con le loro storie tra tradizione e innovazione, e la grande passione per questa terra, di cui sono custodi”.