(Giuseppe Liberatore, presidente Aicig)
Potenziare e rendere più efficaci, anche come strumento di regolazione del mercato, i piani produttivi attraverso una serie di proposte che saranno presto sul tavolo della Commissione Europea.
E' il patto che i Consorzi di tutela delle Dop e Igp italiane e francesi nel settore salumi e formaggi hanno stretto grazie all'incontro tenutosi di recente a Reggio Emilia. Al tavolo del confronto i Consorzi italiani, formaggi Dop Asiago, Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e prosciutti Dop Parma e San Daniele e quelli francesi dei formaggi Dop della Savoia e del Comte'.
“Analizzare l'esperienza nell'applicazione di questo recente strumento di regolazione dell'offerta introdotto dalle norme comunitarie ci mette in grado di fornire delle indicazioni al legislatore in modo da rendere i piani produttivi sempre più adatti alle necessità di valorizzazione e tutela delle denominazioni”, spiega soddisfatto Giuseppe Liberatore presidente Aicig, Associazione italiana che raccoglie oltre il 90% dei Consorzi di tutela italiani delle Dop e Igp che hanno promosso l'iniziativa.
Il piano produttivo impegna i Consorzi a rilevare con esattezza i dati economici che riguardano le quantità di materia prima, latte prodotto o animali allevati, la sua trasformazione nei salumifici e nei caseifici certificati per la filiera Dop, la stagionatura e l'immissione in mercato. Al tempo stesso i Consorzi rilevano la domanda sul mercato, nazionale ed estero ed attuano le iniziative di comunicazione e di ricerca tecnica per migliorare l'offerta qualitativa. Quindi il piano produttivo si inserisce a pieno titolo nella valorizzazione del prodotto Dop e Igp, che rappresenta, insieme alla tutela ed alla promozione, la finalità dei Consorzi.
Gli organismi francesi ed italiani sono sempre più uniti per sostenere l'impianto europeo per i prodotti a senominazione d'origine, per favorirne l'accesso al mercato con una offerta regolare e tutelare le denominazioni in modo da fornire al consumatore la garanzia sull'origine del prodotto acquistato. E non deve sorprendere che solo le Dop italiane e francesi abbiano adottato questo strumento. Parliamo infatti di prodotti che rappresentano il riferimento per l'economia agroalimentare dei rispettivi territori d'origine. L'auspicio dunque è che i piani produttivi possano diventare il normale strumento per la gestione dell'offerta produttiva da parte dei Consorzi.
C.d.G.