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Scenari

Fondi Ocm vino nel caos: decreto non prima della fine di giugno. Graduatoria a settembre

22 Giugno 2017
Pubblicato il bando Ocm Promozione vino Sicilia Pubblicato il bando Ocm Promozione vino Sicilia

Non è una matassa facile da sbrogliare. E di certo le polemiche non tarderanno ad arrivare. Il decreto con i fondi Ocm Vino per la misura riservata ai paesi terzi, ancora non arriva. Da fonti sicure, la firma sul decreto ministeriale, da parte del responsabile, non si avrà prima della fine del mese. Forse anche nei primi giorni di luglio. 

Un ritardo “mostruoso” dovuto certo agli strascichi polemici dello scorso anno, con i ricorsi che hanno causato lo slittamento dell'emissione del nuovo bando. Ma anche per una sufficienza degli uffici del ministero che, proprio nel capitolo Ocm Vino non riesce ad essere puntale come, per esempio quanto avviene in Spagna e Francia. Dove i bandi sono già stati emanati, le graduatorie fatte e i soldi erogati. Ed eravamo a febbraio, marzo. Da noi, invece, ancora è l'alba. Insomma, le regioni italiane non sanno ancora quali saranno le misure da destinare ai circa 105 milioni (30 per cento fondi nazionali, 70 per cento per fondi regionali e interregionali) previsti per questa campagna di promozione nei paesi terzi che dovrebbe durare appena tre mesi, la più corta di sempre. Perchè, in un mondo perfetto, il bando Ocm dovrebbe essere emanato nei primi mesi dell'anno e terminare il 31 dicembre. E' probabile, dunque, che questa campagna sarà prolungata di qualche mese anche nel 2018, ma, con una reazione domino sui fondi proprio del 2018, che saranno erogati di nuovo in ritardo. Insomma, le cantine ancora non sanno come e se potranno spendere questi soldi.

E chi ha azzardato, facendo investimenti, non conosce ancora se questi soldi saranno rimborsati. Un limbo, anzi un mare di notte in cui si naviga a vista. E questi ritardi non fanno di certo bene al mondo del vino italiano che dovrebbe progettare le campagne di promozione con più tempo e in maniera più coordinata e razionale. Invece ci sarà la corsa a presentare un progetto. Magari da quattro spiccioli. Perché il tempo stringe. Sui fondi non assegnati nel 2016 bisogna fare un altro ragionamento: difficle che vengano destinati ad altri capitoli. Insomma dovranno essere spesi solo per il mondo del vino. Ma sono tanti soldini. E immaginare reimpianti, ristrutturazioni o investimenti di questo genere, pare un azzardo. Più lecito immaginare che questi soldi siano stati sprecati. Un'altra occasione persa per i nostri vignaioli. Mentre i nostri cugini francesi e quelli spagnoli corrono. Anche troppo.  

C.d.G.