(In alto i quattro consiglieri uscenti: Guido Zampaglione, Giulia Cavalleri, Celestino Gaspari e Stefano Casali;
In basso i quattro nuovi soci: Bruna Flaibani, Gaetano Morella, Luigi Maffini e Luigi De Sanctis)
Il rinnovo delle cariche sociali della Fivi, la Federazione Vignaioli Indipendenti, a Piacenza, c’è stato.
Alla fine, i soci hanno deciso per un “mini-rimpasto” di quattro elementi. Con un’attenzione particolare per il Sud Italia. Perché, dei 4 nuovi ingressi, tre soci sono proprietari di aziende del Mediterraneo. Insomma, la Fivi sta tentando a piccoli passi di colmare quel gap geografico che avevamo rilevato in questo articolo. E per cui avevamo lanciato una sorta di appello proprio ai vertici della Fivi (leggi qui).
Il cda uscente è andato praticamente quasi in toto riconfermato, soprattutto nei vertici, con Matilde Poggi nel ruolo di presidente, Leonildo Pieropan e Walter Massa come vice.
In uscita dal Cda i produttori Guido Zampaglione (Cascine Grillo, Piemonte), Giulia Cavalleri (Cavalleri, Lombardia), Celestino Gaspari (Zyme, Veneto) e Stefano Casali (Muralia, Toscana).
Al loro posto subentrano Bruna Flaibani (Flaibani, Friuli), Gaetano Morella, (Morella, Puglia), Luigi Maffini (Maffini, Campania), Luigi De Sanctis (De Sanctis, Lazio). Insomma il 20 per cento dei nuovi soci è un produttore del Sud Italia.
Rimane invariato il numero di consiglieri. Gli altri vignaioli riconfermati sono: Costantino Charrère (Valle d'Aosta, già primo presidente FIVI), Lorenzo Cesconi (Trentino), Ettore Ciancico (Toscana), Luca Ferraro (Veneto) Gianmario Cerutti (Piemonte, Consigliere delegato agli affari istituzionali), Armin Kobler (Alto Adige), Francesco Saverio Petrilli (Toscana, Segretario Nazionale) e Marco Vercesi (Lombardia). Abbandonano la carica invece Celestino Gaspari (Veneto), Guido Zampaglione (Piemonte) e Stefano Casali (Toscana), Giulia Cavalleri (Lombardia, che rimane alla guida dei Vignaioli di Franciacorta).
Il consiglio direttivo della FIVI potrà inoltre contare sull'apporto di 16 delegati di zona e delle tre associazioni indipendenti (Vignaioli del Trentino, Vignaioli dell'Alto Adige, Vignaioli del Soave) a cui è affidato il compito di mantenere il rapporto con i quasi 1000 soci.
“Andiamo avanti nel segno della continuità – ha detto il presidente Matolde Poggi – Un piccolo ritocco alle cariche sociali, senza stravolgere nulla, per continuare determinati il nostro progetto insieme a tutti i soci”.
Proprio per venire incontro alle esigenze dei nuovi consiglieri la sede del consiglio potrà variare di volta in volta. “Oggi assumiamo l'impegno – ha aggiunto Walter Massa – a prendere qualche aereo, a nostre spese, per rendere più unita l'Italia”.
Tra gli interventi più apprezzati nel corso dell’assemblea, quello di Michele Fino, docente di scienze gastronomiche all’università di Pollenzo, che ha manifestato l’esigenza di impegnarsi affinché la rappresentatività dei consorzi di tutela sia modificata e tenga conto dei piccoli produttori ed inoltre la necessità di rivedere alcune regole sulle rese per ettaro in alcuni territori del vino.
C.d.G.