Non parliamo di novità, visto che la presenza dello chef Tino Vettorello e quella del caviale sono di casa, al Lido di Venezia, alla Mostra internazionale d’arte cinematografica in programma dal 30 agosto al 9 settembre. Tra l’oro nero e il cinema c’è, infatti, un legame all’insegna del lusso e del glamour perché il caviale è da sempre protagonista sul grande schermo e, fuori dal set, sulle tavole dei grandi eventi del cinema come quelli di Venezia. Tant’è vero che proprio adesso si torna alla mitica Audrey Hepburn, che nel 1962 si fece immortalare con un vassoio di tartine al caviale ricoperte di diamanti Van Cleef & Arpel in occasione del lancio del film Colazione da Tiffany. Senza trascurare Anita Ekberg che si fece fotografare con Bob Hope e il caviale; mentre James Bond era pazzo di Beluga, menzionato in film come Thunderball ‐ Operazione Tuono, Al servizio segreto di Sua Maestà, Bersaglio Mobile, Casino Royale, Golden Eye e Il mondo non basta. Nikita Khrushchev nel film Il Nemico alle porte di Jean‐Jacques Annaud faceva notare come il caviale fosse “un lusso che ci possiamo concedere, il tempo non lo è!”. Celebre fu Peter Greenaway nel film Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante del 1989 quando fa illustrare allo chef Richard la “teoria gastronomica del nero”: tutto il cibo più costoso è associato a quel colore, dall’uva al caviale, ovviamente. Si pasteggiava a caviale Beluga anche sul set di “Titanic” nella scena della cena in prima classe con protagonista Leonardo Di Caprio.
La novità di questa edizione del Festival del Cinema è che il caviale protagonista dell’evento del circuito “To Share The Italian Good Living”, nel Giardino Segreto del Grand Hotel Palazzo dei Dogi Nh Collection, è Caviar Milan, puro caviale persiano, prodotto esclusivamente sulle rive del Mar Caspio, nel totale rispetto dell’ambiente: un unicum nel mercato italiano e internazionale che è possibile trovare, oltre che online, nello store ufficiale di Milano (Via Moscova 27), nonché in luxury corner dedicati delle principali città. L’evento organizzato a Venezia è una partership d’eccellenza all’insegna dell’incontro e della condivisione alla presenza di delegazioni professionali, artistiche e degli addetti dell’industria del cinema italiano presenti al Lido. Il clou sarà sabato 9 settembre in occasione dell’Exclusive Cocktail Party – a cui si accede su invito esclusivo -, all’insegna del glamour e del luxury food. Quattro le varianti di caviale che si potranno degustare al party: Royal Baerii, Royal Beluga, Imperial Beluga e Almas Beluga. Il primo nasce da uno degli storioni più piccoli; il Royal Beluga, da quelli più grandi; mentre l’Imperial Beluga proviene da due esemplari Huso di razza purissima, e infine l’Almas Beluga, il più pregiato caviale in commercio, di rarissimo dal colore brillante, lo stesso colore di un diamante, dovuto alla mancanza di melanina, prerogativa genetica di pochissimi membri della specie Huso Huso.
Poi c’è ritorno dello chef Tino Vettorello alla guida della cucina della Terrazza Biennale by Campari, di fronte al Red Carpet, e del ristorante del Palazzo del Casinò. Si tratta ormai di un sodalizio quello tra lo chef trevigiano e la settimana dedicata al cinema al Lido, dato che da 14 anni è responsabile delle aree della ristorazione della Mostra del cinema tanto da aver degustare i suoi piatti a celebrità dello Star System come George Clooney, Penelope Cruz, Michael Caine, Michelle Pfeiffer, Lady Gaga, Vasco Rossi, Monica Bellucci, Gianna Nannini. Vettorello ha cucinato anche al Festival del Cinema di Berlino e di Cannes, ai Giochi Olimpici invernali di Vancouver e Sochi; ai Mondiali di nuoto a Roma, a quelli di scherma a Catania, all’America’s Cup a Napoli e a Venezia, diventando ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della tradizione veneta. “La proposta di menù sarà all’insegna della tradizione veneta, rivisitata in chiave contemporanea – anticipa Vettorello ‐. Offriremo agli ospiti l’opportunità di degustare piatti prevalentemente a base di pesce del Nord Adriatico, a cominciare dalle vongole biologiche di Caorle fino all’ormai noto granchio blu della Laguna, ma anche molta verdura e frutta di provenienza locale. E’ stata ormai tracciata una strada molto chiara che porta in direzione della sostenibilità e della valorizzazione di straordinarie materie prime che fortunatamente il nostro territorio ci mette a disposizione. Diventa così imprescindibile nella mia proposta di cucina tenere alto il coefficiente di mediterraneità, i cui criteri guida sono leggerezza, stagionalità, territorialità, ovviamente mixati con la fantasia e l’artigianalità. Si tratta di caratteri distintivi del Made in Italy ed è un privilegio poterli raccontare e servire ad un pubblico internazionale come quello della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”.
Non finisce qui l’immersione enogastronomica durante il Festival perché tornano a Venezia anche gli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana che saranno protagonisti all’Excelsior Venice all’International Starlight Cinema Award 2023, uno degli eventi più attesi dell’80esima edizione della Mostra. Martedì 5 settembre, la delegazione Apei presieduta da Iginio Massari, riceverà un premio speciale “per la capacità di fare della pasticceria una bandiera dell’eccellenza italiana nel mondo, esattamente come il cinema, unendo contemporaneità e tradizione con coraggio, curiosità, creazione e innovazione”. Nonché, si legge nella motivazione del riconoscimento: “Gli Ambasciatori Apei sono professionisti che al talento e alla maestria abbinano l’etica del lavoro, il rispetto del territorio e delle tradizioni, la salvaguardia del Made in Italy. Portatori di un messaggio di attualità e di grande valenza per i giovani che si affacciano ora alla professione di pasticcere”. Alla Cena di gala del 5 settembre, gli Ambasciatori presenteranno un panettone di 14 chili, farcito al cioccolato fondente e decorato con le simbologie degli attori del passato e presente, fiori in pasta di mandorle, rivestimento in pasta di zucchero e il logo della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia. Lo speciale lievitato sarà servito agli ospiti alla conclusione della cena. “In un luogo da sempre vocato alle relazioni culturali saremo onorati di rappresentare la creatività italiana attraverso le eccellenze e l’originalità di cui siamo orgogliosamente portatori e divulgatori – dice Massari -. Il legame con Venezia simboleggia lo stile, la bellezza e l’eleganza in un contesto capace come pochi al mondo di esaltare la genialità e l’invidiabile tradizione culturale del nostro Paese, dal cinema all’alta pasticceria”.
Della presenza alla Mostra delle Tenute Masciarelli con vini che saranno serviti nel corso di eventi e incontri durante la manifestazione, ne abbiamo parlato in questo articolo. Adesso possiamo segnalare la presenza di un’altra azienda abruzzese, la Fantini Group che torna al Lido con “Don Camillo!”: non si tratta di una riedizione della celebre pellicola del 1952 con Gino Cervi e Fernandel ma di un’edizione limitata della Gold Collection, un vino rosso proprio come il red carpet di Venezia, presentato in bottiglia interamente laccata di oro lucido, in parallelo con il Leone d’Oro. A produrlo è Fantini Group, che così celebra la rinnovata presenza in forze (e calici) alla kermesse veneziana, per un brindisi con le stelle… del cinema! L’azienda abruzzese allestirà un proprio esclusivo angolo degustazione nella Hollywood Celebrities Lounge, location meta di attori, registi e addetti ai lavori, oltre 350 metri quadri a pochi passi dal red carpet, in Lungomare Guglielmo Marconi. “La lounge si trova nel cuore dell’evento, a pochi metri dall’ingresso della Biennale, sul Lido. È lì che vengono anche tenute le conferenze stampa ufficiali dei film in concorso” spiega orgogliosa Giulia Sciotti, marketing manager di Fantini, azienda fondata nel 1994 da Valentino Sciotti. A margine delle proiezioni, i riflettori saranno puntati anche sugli altri prodotti del gruppo come le bollicine di Gran Cuvée bianca e Gran Cuvée Rosé, il Calalenta Rosé e il Calalenta Pecorino, fino alla pluripremiata Edizione Cinque Autoctoni.