Probabilmente la domanda che verrà in mente a molti, specie se palermitani, sarà questa: “Ma com’è che nessuno ci aveva ancora pensato”? Eppure, prima dell’intuizione di Angelo Cammarata, titolare della “Vecchia Lanterna”, storico locale nel cuore del centro storico della splendida cittadina medievale di Gangi, in provincia di Palermo, nessuno aveva mai pensato, o forse osato, mettere insieme i due più autentici simboli della tradizione gastronomica palermitana: l’arancina (guai ad usare il maschile a queste latitudini) e la milza. Parlare di un colpo di genio è forse esagerato, ma – in un settore da anni in straordinaria espansione (non solo a Palermo) – come quello dello street food e del take away che, diciamoci la verità, propone “trovate” sempre uguali a se stesse, l’idea dell’arancina con la milza è una novità che, è il caso di dire, fa davvero gola. Dunque, appena venuti a conoscenza di quella che a noi, palermitani veraci, sembrava un’autentica provocazione venuta dalla remota provincia, per colpire il nostro orgoglio di maestri dello street food, siamo andati a verificare sul posto.
Volete conoscere il nostro responso? Eccolo! L’arancina con la milza è una bomba! Poi, da queste parti – siamo nelle Madonie – hanno un vantaggio non da poco: le carni vengono dai pascoli migliori d’Europa (e proprio a Gangi c’è un grande frigo-macello che fornisce alla Vecchia Lanterna prodotti freschissimi, milza inclusa), stesso discorso per i formaggi che da queste parti sono eccellenti. Anche le farine utilizzate per l’impanatura sono rigorosamente a “km 0”. La qualità dei prodotti è quindi già di alto livello. Ci sono poi i “piccoli” segreti della preparazione: i metodi, le dosi, che ovviamente rimangono top secret perché “Cca’ nisciun è fess” ricordava il mitico Antonio De Curtis, in arte Totò che, con Angelo Cammarata, condivide quel tono ironico e sornione di chi sa di avere a disposizione un asso nella manica. Non sarà l’oro di Napoli, ma di Palermo forse sì.