Cambia il gusto dei consumatori.
Una tendenza già in atto e appresa da tutti i produttori di vino. A confermala è anche Fedagri-Confcooperative. Le preferenze cadono su spumanti e rosati. Le vendite hanno registrato nell'ultimo periodo un incremento in volume del 31% e del 20%.
Ha subito un'evoluzione anche il consumo. Negli ultimi dieci anni si è regisrtato un calo drastico sia in Italia (-25%) che in Francia (-21%), mentre fortissimo sarebbe l’incremento registrato da Paesi come la Russia (+154%), la Nuova Zelanda (+97%), il Canada (+44%) e la Cina (+42%). In poco tempo il mercato mondiale ha mutato assetto: nel 1995 i primi cinque produttori europei consumavano la metà del vino mondiale, percentuale che nel 2010 è scesa al 37,3%.
“Nel mondo del vino la competizione oggi è diventa globale – ha spiegato, commentando il dato, Maurizio Gardini presidente di Fedagri-Confcooperative – perché i grandi Paesi storicamente produttori ora vanno sempre più a scontrarsi con competitors che sono avvantaggiati da una minore pressione fiscale, da costi del lavoro più contenuti e dalla possibilità di adottare pratiche enologiche da noi vietate”.
E ha aggiunto: “Dal predominio dell’offerta si è passati al predominio della domanda intermediata. Oggi sono i gusti dei consumatori a prevalere, anche se essi alla fine scelgono ciò che viene proposto dagli intermediari e dalla distribuzione. In tale ambito, fondamentale è il ruolo svolto dalla cooperazione agroalimentare, che è l’elemento centrale tra la componente produttiva e i consumatori in virtù della sua capacità di concentrare l’offerta e interloquire con la distribuzione organizzata”.
C.d.G.