di Maria Giulia Franco
Un settore in crescita. Nel 2016 il giro di affari che ruota intorno alle farine di frumento tenero ha registrato un incremento dell'export pari al 13%, in volume, rispetto al 2015: 150.000 tonnellate di prodotto esportato. Le cifre sono fornite da Ivano Vacondio, presidente Italmopa.
“Un dato estremamente positivo che conferma un trend di crescita sostenuta che si sta verificando, ormai, da diversi anni”, aggiunge. Per l'Associazione Industriali Mugnai d'Italia, aderente a Federalimentare e a Confindustria, è “una ulteriore testimonianza dell'assoluta qualità delle farine italiane, di qualsiasi tipologie esse siano, e della capacità unica, unanimemente riconosciuta, dei mugnai di selezionare e miscelare i migliori frumenti”. Ad oggi il fatturato del comparto a tenero è pari a 1,8 miliardi di euro. Le farine di frumento tenero sono essenzialmente destinate, per quanto concerne il mercato interno, alla panificazione artigianale e industriale, alla produzione di pizza, alla produzione di prodotti dolciari, ma anche ad un crescente uso domestico. L'interesse, da parte dei consumatori, all'acquisto di farine di frumento tenero o di preparati a base di farine per la produzione di pane, pizza o dolci “fatti in casa” risulta in aumento, incoraggiato da un'offerta di sfarinati sempre più ricca e variegata. “Le farine, per le loro proprietà nutrizionali e salutistiche, rivestono un ruolo fondamentale nell'ambito di una dieta sana ed equilibrata ma costituiscono anche un prodotto alimentare a bassissimo impatto ambientale” conclude Vacondio.