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Scenari

Export dei vini italiani in Russia a rischio: “Così si stravolge il mercato”

16 Luglio 2021

di Emanuele Scarci

Mercato russo a rischio non solo per lo Champagne ma anche per i vini italiani a Denominazione.

Nel 2020, secondo le dogane, l’Italia ha esportato in Russia vini per 293 milioni, in calo del 3% ma in crescita del 6% a volume. Mosca è il 6° mercato per il vino tricolore. 
Lo scorso 5 luglio, è entrata in vigore nella Federazione russa una nuova normativa quadro sul vino. Le disposizioni modificano talune leggi federali, in particolare la cosidetta federal law 468, in vigore solo da giugno 2020. Le nuove regole hanno un impatto sulla protezione dell’indicazione geografica e sulla presentazione dei prodotti vitivinicoli. “Questa nuova legge – secondo Unione italiana vini – segue la tendenza protezionistica del precedente regolamento tecnico Uee n. 47 e nella cosiddetta Federal Law n. 468 (legge enologica), volte a scoraggiare le importazioni e a proteggere i vini russi”.

Stop degli importatori
Come immediata conseguenza all’approvazione delle nuove disposizioni, alcuni importatori russi “avrebbero già congelato diversi acquisti di vino italiano: sostengono che tutti i vini a Dop/Igp italiani ed europei non sarebbero più autorizzati e, quindi, dovrebbero procedere con una nuova etichettatura e una nuova certificazione”. Uiv sottolinea che non è dato sapere se il divieto riguardi l’indicazione del nome geografico (ad es. Asti, Prosecco, Sicilia, ipotesi meno probabile) oppure la dizione “vino a Dop/Igp” sull’etichetta europea (in carattere latini) o sull’etichetta russa (in caratteri cirillici).

Italia da tavola
Per l’associazione la seconda sembrerebbe l’ipotesi più plausibile: se così fosse, oltre al danno immediato e materiale di dover procedere a etichettare e certificare nuovamente tutti i vini, si aggiungerebbe un danno incalcolabile all’immagine dei vini italiani che verrebbero “declassati” a vini da tavola. Uiv propone, in prima battuta, per un periodo di transizione, al fine di chiarire la portata della legge 345. Inoltre sul tema Ue-Russia si è mosso il direttore della Dg Agri John Clarke che ha incontrato i rappresentanti del ministero dell’agricoltura russo.