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Scenari

Exploit del Brunello di Montalcino: in 15 anni valore cresciuto del 42 %

08 Settembre 2021

Dal 2006 al 2019 le aziende del vino Brunello di Montalcino hanno fatto registrare una crescita del valore aggiunto dal 39% al 42%.

Cresciuto anche il patrimonio netto dal 37% al 63% e, allo stesso tempo, la riduzione dei debiti finanziari, dal 45% al 23,4%. Lo rivela uno studio realizzato da Banco Bpm e presentato nel Museo Tempio del Brunello a Montalcino (Siena) in occasione di un convegno sulle opportunità del Pnrr del distretto del Brunello. Secondo lo studio, l’analisi dei bilanci rivela una capacità del distretto di affrontare con successo le stagioni più difficili, con una presenza decisiva sui mercati internazionali, con l’export che si attesta attorno al 65%. Performance, quelle delle aziende produttrici di Brunello, che spiccano anche nel confronto medio delle imprese italiane del vino. Sulle stesse voci di bilancio, secondo l’analisi di Banco Bpm, il valore aggiunto a livello nazionale registra valori dimezzati (meno del 19%), mentre il patrimonio netto delle aziende tricolori sfiora il 41%, con i debiti finanziari a oltre il 32%. Tutto ciò ha reso il Brunello – sottolinea lo studio – “più solido, liquido e meno rischioso rispetto sia al settore in generale sia nei confronti dei vini che appartengono alle diverse fasce del vino italiano”. “Il lavoro ci permette di misurare in maniera analitica lo stato di salute delle nostre imprese e di un vigneto montalcinese che ha visto incrementare il proprio valore di oltre il 4.000% negli ultimi 50 anni”, ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. Segnali positivi arrivati anche come reazione all’emergenza Covid. Le imprese di Montalcino hanno evidenziato un +12% di contrassegni di Stato distribuiti nel 2020 e soprattutto dal +51% di fascette richieste dai produttori di Brunello nei primi 8 mesi di quest’anno per l’immissione del prodotto sul mercato.

C.d.G.