Un momento d'oro per la Spagna del vino.
Non solo il comparto gode di buona salute con performance da record in termini di produzione. Conquista i giovani consumatori. Oltreoceano, negli States, i trentenni wine lover preferiscono adesso bere spagnolo, nell'immaginario collettivo non sono più sinonimo di “cheap wines”, tutto il comparto ha saputo riposizionarsi e lasciarsi alle spalle un'immagine non certo prestigiosa indossata per 30 anni. Ora, il vino spagnolo è diventato sinonimo di qualità a diversi range di prezzo. “Anzi in fatto di qualità terremo testa a Francia, Italia e anche ai vini californiani”. A dirlo, commentando l'exploit della Spagna che sta vivendo adesso nel mercato Usa, è stata Katrin Naelapaa, direttore di Wines from Spain, divisione della Spanish Trade Commission che ha sede a New York, in occasione di una degustazione organizzata all'ambasciata spagnola a Washington.
Sarebbero quindi i Millennials a trainare il consumo di vino spagnolo negli States. Le esportazioni di vino nel bacino a stelle e strisce sono cresciute nel 2013 dell'11%. Il mercato americano starebbe cambiando idea sui vini made in Spain, considerandoli trendy al pari degli altri prodotti nei Paesi icona del Vecchio Continente e del Nuovo Mondo. “Saranno loro a determinare il consumo del futuro – ribadisce la Naelapaa – Il vino spagnolo, così come si sta proponendo adesso, rappresenta una novità. I giovani consumatori sono attratti da vini e regioni del vino che ancora i coetanei non hanno scoperto o riscoperto, e diventa fondamentale proporli per primi. Per noi, sicuramente, una grande opportunità”.