(Diego Bongiovanni, Christian Liistro, Valeria Carastro, Gregorio Calì)
Vi avevamo dato notizia del progetto Etnambiente, lanciato dalla Strada del Vino e dei sapori dell’Etna, in collaborazione con altre 19 associazioni del territorio, per dire basta alle micro discariche abusive sull’Etna. A distanza di tre mesi dal primo test, iniziato nel Comune di Piedimonte Etneo, quali sono i risultati?
Di certo sono positivi, al di sopra delle aspettative e a dispetto di chi credeva fosse impossibile innescare un circuito virtuoso di senso civico. La diffusione capillare dell’App di segnalazione di Etnambiente ha cominciato a muovere i primi passi verso la realizzazione della propria ambizione: una distribuzione capillare sul territorio dell’Etna e sui comuni limitrofi. Ebbene, in soli due mesi sul territorio di Piedimonte sono state ricevute circa 30 segnalazioni. Non poche, se si considerano i tempi pregressi e la mancanza del rispetto ambientale, che deturpava il territorio. Delle 30 segnalazioni ricevute, 20 sono state prese già in carico mentre 10 sono state rifiutate per motivi tecnici. Oltre i confini delimitati dal progetto, da tutta l’Etna, sono giunte circa 180 segnalazioni con il semplice passaparola.
Ma non solo. Iniziato da Piedimonte, comune dal quale è partito il test, il progetto Etnambiente si è esteso nell’ultimo mese ai comuni di Biancavilla, Bronte, Francavilla di Sicilia, Milo, Randazzo e Viagrande. Questo significa che i territori coinvolti sono ora tutti monitorizzabili, ma soprattutto denunciabili attraverso l’App. Altri 5 comuni hanno richiesto invece l’attivazione del protocollo d’intesa: Santa Venerina, Sant’Alfio, Aci Sant’Antonio, Adrano, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia.
“L’unione di tutte le parti coinvolte (cittadini, imprenditori, istituzioni, associazioni) contro il problema ha cominciato a portare i propri benefici che speriamo vivamente possano trovare piena espressione durante la settimana dedicata alla SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) – ha affermato Christian Liistro, coordinatore del progetto e consigliere nel CdA della Strada -. Durante questa settimana, che va dal 17 al 25 novembre, tutti i partner di Etnambiente, con il supporto del Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Siciliana, organizzeranno attività volte a sensibilizzare i cittadini e i bambini alla grave situazione dei rifiuti e, attraverso safari fotografici con l’App Etnambiente, a restituire una mappatura del territorio di grande utilità per le istituzioni preposte. In questa occasione, l’utilizzo dell’App sarà esteso a tutti i cittadini di Catania e provincia, e non solo ai cittadini dei comuni aderenti al protocollo Etnambiente. Una grande occasione per lavorare insieme e dare una mappa di pronto intervento a sindaci e funzionari regionali”.
L’ambizione adesso è quella di coprire tutti i 20 comuni dell’Etna. Non è certo facile lavorare sul cambiamento culturale ed innescare una nuova sensibilizzazione civica, ma qualcosa in tempi brevi è già cambiata. “Le stesse associazioni partner del progetto sono sorprese della maniera veloce con cui si è diffuso Etnambiente, che in poco tempo è diventato virale. Andiamo avanti così e non ci fermeremo fin quando l’Etna non avrà la cura che merita”, conclude Liistro.
F.L.