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Scenari

Etna sulla cresta dell’onda: in tre anni visitatori aumentati del 50 per cento

29 Agosto 2019
VM_Etna_Bianco_Superiore_DOC_sullo_sfondo_di_un_vigneto_a_Milo VM_Etna_Bianco_Superiore_DOC_sullo_sfondo_di_un_vigneto_a_Milo

“Con l’ingresso nella Heritage List dell’Unesco (2013), l'Etna nel giro di tre anni ha visto aumentare i flussi turistici del 49% (148.536 arrivi nel 2016, mentre nel triennio precedente 2011-2013 il dato era in flessione -16%: 82.946 nel 2013”.

E' quanto è emerso nel corso di un incontro aperto al pubblico organizzato per la rassegna ViniMilo, in corso nella cittadina in provincia di Catania. Anche quest’anno gli organizzatori della kermesse, con il contributo del sindaco di Milo Alfio Cosentino, hanno riunito intorno a un tavolo, in due incontri aperti al pubblico e molto partecipati, gli attori istituzionali e privati – gli stakeholders, i portatori di interesse – per parlare di enoturismo e sviluppo sostenibile dell’Etna, sito che, ha spiegato Agata Puglisi (Parco dell’Etna, presente anche con il dirigente vulcanologo Salvo Caffo), da quando è entrato a far parte del circuito Unesco ha visto aumentare in maniera esponenziale i flussi turistici. Il profilo del turista-tipo che va sull’Etna è quello di uno sportivo (anche cicloturista), amante della natura e del trekking, delle escursioni (sentieri e percorso ai crateri sommitali) e delle attività all’aria aperta in montagna. Sono circa 14 milioni, ogni anno in Italia, i viaggiatori dell’enoturismo: “Un vero patrimonio – sottolinea Paolo Corbini dell’associazione “Città del vino” – sia perché attraverso il vino si racconta un territorio, sia perché si tratta di turisti con alta capacità di spesa e che si muovono fuori stagione, consentendo alle aziende di destagionalizzare l’attività”.


(Francesco Antoniolli, Manlio Messina, Carmen Greco, Gina Russo e Agata Matarazzo)

Claudio Galletti, sindaco di Castiglione d’Orcia (con altri quattro comuni nell’Unesco dal 2004) e presidente delle Strade del vino della Val d’Orcia, ha ricordato come negli anni '70 quest’area del senese, fosse degradata, vittima dello spopolamento a favore delle città. “È stato grazie agli investimenti di imprenditori che hanno puntato sui vitigni locali (sangiovese e trebbiano) che la rotta si è invertita e tutto il comprensorio è diventato attrattivo anche dagli stranieri”. Gina Russo, presidente delle Strade del Vino dell’Etna, associazione fra cantine, produttori agroalimentari, ristoratori e piccoli albergatori, che nei mesi scorsi ha attivato una app per segnalare le orribili microdiscariche nel Parco, ha illustrato “Crossing Etna”: “Un progetto di comunicazione che coinvolge tour operator e stampa italiana e straniera per conoscere da vicino l’offerta dell’Etna e delle imprese del suo territorio dove, in collaborazione con la Fce, organizziamo anche tour a bordo dei treni storici, da Riposto a Randazzo con varie tappe e visite nelle cantine”. In fase conclusiva, invece, da parte del Gal Etna Alcantara, il progetto comunitario Emblematic. Spiega Martina Indelicato: “Abbiamo realizzato un ecoitinerario, “Il sentiero delle ginestre e delle vigne” che va da Nicolosi a Castiglione, e include varie tappe naturalistiche ed enogastronomiche. Lo presenteremo in autunno a Creta, insieme agli altri partner europei, fra cui l’Università di Barcellona”.

Francesco Antoniolli (Strade del vino Trentine), ha raccontato come sono riusciti ad aggregare piccoli borghi, cooperative e singoli produttori riunendo tutti gli eventi e l’offerta sotto l’egida dei Viaggi del Gusto. Dal canto suo il Dipartimento di Economia dell’Università di Catania sta monitorando le aziende dell’Etna in chiave di sostenibilità ambientale. Spiega Agata Matarazzo: “E’ fondamentale per un’immagine solidale e credibile, costruire un business sano nel tempo, accedere a nuovi capitali e nuovi mercati, ridurre costi, rifiuti, rischi ambientali e tutelare le risorse paesaggistiche e culturali”. Plauso a ViniMilo dall’Assessore Regionale al Turismo, Manlio Messina che al termine dei vari interventi, moderati nei due incontri dai giornalisti Turi Caggegi e Carmen Greco, ha detto: “ViniMilo è certamente una manifestazione che promuove il nostro territorio, in particolare la zona etnea con tutti i suoi prodotti, proprio a partire dalla viticoltura e dalla produzione di vini che negli ultimi anni ha fatto registrare una positiva esplosione di interesse. I numerosi incontri tra i vari protagonisti della filiera vitivinicola, con degustazioni di vini e prodotti locali, diventano non solo momenti di ulteriore arricchimento professionale tra esperti, ma anche possibilità di confronto per sviluppare progetti che possono permettere di raggiungere nuovi obiettivi per lo sviluppo di un territorio che con il riconoscimento Unesco negli ultimi tre anni ha aumentato i flussi turistici”.

C.d.G.