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Scenari

Etna, quando una Doc è anche Patrimonio Mondiale dell’Umanità

21 Giugno 2013
Un vigneto sull'Etna Un vigneto sull'Etna

L'Etna, il vulcano più alto d'Europa, adesso fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Lo ha decretato ieri l'Unesco. Il comitato si è riunito nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia. L'Etna come scritto nella motivazione rappresenta “uno dei record mondiali nel campo dei vulcani più documentato (…). Una destinazione privilegiata per la ricerca e l'educazione. La sua importanza scientifica, i suoi valori culturali e pedagogici sono di importanza mondiale”. 

Per noi che raccontiamo di vino è una bella notizia. Perché, molto probabilmente quello dell'Etna al momento è l'unico esempio al mondo in cui un territorio che finisce tra i patrimoni dell'Umanità è anche il nome di una doc. Non ci sembra infatti che nella lunga lista (la famosa World Heritage List) ci siano nomi di territori di vini e questo è un ulteriore primato che potrà aiutare a far conoscere meglio le produzioni enologiche di questa parte di Sicilia. 

“Ci rende felici – dichiara Giuseppe Mannino, presidente del Cosorzio dell'Etna Doc – che l'Etna venga riconosciuta come prodigio della natura sotto tutti gli aspetti. L'Unesco se ne è accorta, non è altro che una certificazione di ciò che già questo territorio vanta. Ci auguriamo che la gente sia incuriosita dal nostro vulcano e quindi venendo in Sicilia scopra anche le sue produzioni, il vino prima di tutto. Si è fatto un passo avanti e questo ci consentirà di portare turismo di un certo tipo. Avremo qualche strumento in più per tutelare e mantenere il nostro paesaggio incontaminato, perservarlo dall'incuria, penso ai nostri muretti a secco, alle ginestre, anche alla viabilità che purtroppo ancora oggi è problematica. Il riconoscimento dell'Unesco darà ai nostri amministratori più responsabilità. Diciamo che da tempo il binomio vino-vulcano è forte e immediato nell'immaginario e non solo degli italiani. Adesso l'inserimento tra i siti Patrimonio dell'Umanità ci darà una ulteriore marcia”. 

C.d.G.