E' il frutto della tre giorni 'nnumari, organizzata dallo chef bistellato Pino Cuttaia
(I protagonisti di 'nnumari. Al centro lo chef Pino Cuttaia)
Si sono concluse le tre giornate di ‘nnumari, “nel mare” in siciliano, l’evento internazionale voluto dallo chef bistellato Pino Cuttaia per discutere con esperti sulla sostenibilità della filiera del mediterraneo.
Sul litorale agrigentino, nella località di Licata, cuochi, produttori, imprenditori, artisti e comunicatori hanno affrontato varie tematiche con l’obiettivo di formulare un manifesto ‘nnumari 2020 che conterrà modelli di sviluppo sociali e ambientali replicabili e condivisi, presto pubblicato e disponibile sul sito www.nnumari.it. Tre i punti cardine da sviluppare nel manifesto: il valore della tradizione e i nuovi lavori del Mediterraneo, educazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni e la cucina come punto di incontro. L’evento ha avuto inizio con i saluti dello chef Pino Cuttaia che ha ricordato l’importanza del “recupero dei gesti”. “Durante il percorso della mia carriera ho capito come la Sicilia, il mio territorio, sia il frutto delle contaminazioni dei popoli che hanno vissuto in questa terra. L’arte culinaria del mio territorio non è altro che il frutto di queste diverse esperienze. Mi sono accorto che i miei gesti sono simili ai gesti di altri cuochi e i miei viaggi mi hanno portato a capire che il territorio sul quale insisto ogni giorno è simile in tutti i Paesi del Mediterraneo con la sola differenza del microclima, della stagionalità, degli usi e dei costumi di ognuno di essi. Difendere la filiera oggi significa anche conservare la propria identità. Io vedo il mare come un orto e quando arriva il raccolto in abbondanza a terra, e in questo caso è il pesce, è sostenibile per chi lo vende, chi lo compra e chi lo cucina”.
Molti gli interventi di queste giornate di lavoro: Marcello Scalisi, direttore di Unimed, assieme a Marta Craveri di Foundation Maison de Sciences de l’Homme hanno presentato il progetto della Summer School di ‘nnumari rivolta a 15 studenti, di cui 11 donne, provenienti da 11 diversi paesi del Mediterraneo tra cui Algeria, Palestina, Egitto, Italia, Cipro, Marocco, Spagna, Austria, Francia. Il Direttore Scalisi ha presentato i ragazzi che hanno partecipano in questi giorni alla Summer School e che contribuiranno a una riflessione sul concetto di “identità mediterranea”. Sono intervenuti, inoltre, Alessandro Vanoli, storico e scrittore, Ugo Tramballi, scrittore e giornalista, Marco Miuccio, Ufficiale della Guardia Costiera, e infine con un video messaggio Eva Alessi, responsabile consumi sostenibili e risorse naturali di Wwf. Eva Alessi, con il suo intervento, ha spiegato l’importanza delle pratiche del “no-spreco” e del “limitato consumo” invitando tutti ad essere consumatori consapevoli e informati.
Il summit ‘nnumari ha affrontato tematiche relative alla ricerca, comunicazione, turismo e cultura del mediterraneo. Partendo dalla ricercatrice Margherita Cappelletto del Cnr che ha sottolineato l’importanza dell’identità del Mediterraneo, passando per il giornalista tunisino Mansour Mhenni che ha evidenziato quanto sia importante creare una società democratica capace di conversare tra culture diverse, condividere le esigenze e interrogarsi sulle proprie responsabilità. Tra gli interventi, quello di Francesca Cominelli dell’Università di Parigi che ha focalizzato l’attenzione sul patrimonio culturale e turistico che continua ad evolvere grazie a quattro tipologie di patrimonio legato al tempo, al luogo, ai beni tipici e immateriali di un territorio. Grande attesa per la giornalista e attivista egiziana Lina Attalah che ha portato testimonianze personali che dimostrano quanto sia importante l’attività giornalistica per creare una contro narrativa, ossia riportando fatti e verità realmente vissute sul campo. Ha evidenziato inoltre il ruolo dell’innovazione informatica che agevola la comunicazione e l’informazione globale. Infine, Pierre Doumet presidente de la Reserva de Biosfera de Jabal Moussa en Líbano che ha riportato l’esperienza della biosfera Jabal Moussa in Libano entrata a far parte del programma Unesco per la tutela dei territori al fine di produrre ricchezza, anche grazie alla partecipazione attiva della comunità locale per lo sviluppo sostenibile.
“La soluzione siamo noi” così intitolato l’intervento di Mariasole Bianco della Worldrise onlus che ha mostrato il suo progetto sostenibile per la salvaguardia dei mari. Ricerca ed economia circolare in evidenza nel talk tra Intesa Sanpaolo e il ricercatore Giovanni Stanghellini con l’intervento del relatore del Gruppo Sanpellegrino. Altri interventi sul tema sostenibilità della filiera del Mediterraneo da parte di Maria Gianniti, giornalista Rai, lo chef patisser Corrado Assenza, i giornalisti Paolo Vizzari e Margo Schachter e il ricercatore Gaetano Settimo, i produttori Nino Barraco, Luisa D’Agostino e l’esperta Valentina Tepedino, Responsabile Società Scientifica di medicina Veterinaria Preventiva per i prodotti ittici, tutti d’accordo sul quanto sia importante l’unione tra contaminazioni attraverso l’apertura e la condivisione.
Durante le giornate di ‘Nnumari si sono tenute masterclass capitanate dagli chef del mediterraneo presenti al summit e sostenitori di ‘Nnumari. Tra loro: Marsut Askar, Corrado Assenza, Matteo Baronetto, Andrea Berton, Giacomo Caravello, Martina Caruso, Moreno Cedroni, Caterina Ceraudo, Nino Di Costanzo, Nino Ferreri,Gioacchino Gaglio, Alessandro Ingiulla, Tomaz Kavcic, Pietro LaTorre, Stefano Mazzone, Andrea Migliaccio, Giovanni Morello, Davide Oldani, Entiana Osmenzeza, Gianfranco Pascucci, Franco Pepe, Giancarlo Perbellini, Alessandro Ravanà, Nino Rossi, Vitali Sinai, Jonathan Vassallo, Fabrizio Veznaver. In evidenza, nei loro piatti presentati e degustati, le materie prime utilizzate nel rispetto della stagionalità. ‘nnumari, un evento unico nel suo genere che per la prima volta ha affrontato argomenti che stanno a cuore a tutta la comunità del Mediterraneo. Presto le date del prossimo appuntamento 2020 e della pubblicazione del suo manifesto.
C.d.G.