(Francesco Tornatore e Oscar Farinetti a Barolo)
Un'esclusiva di Cronache di Gusto. Oscar Farinetti ha comprato vigneti sull'Etna e si prepara a sbarcare sul vulcano come è nel suo stile.
Vi raccontiamo in anteprima tutti i dettagli di un'operazione destinata a far parlare tutto il mondo del vino italiano e non solo. Il patron di Eataly ha rilevato un'azienda in contrada Carranco a Solicchiata, la frazione di Castiglione di Sicilia, sul versante nord, ritenuto non a torto tra i più pregiati e prestigiosi di tutto l'Etna. L'azienda si chiama per l'appunto Tenuta Carranco, in tutto una ventina di ettari di cui vitati al momento sei, altri cinque da impiantare a vigneto e sei coltivati ad ulivo più alcuni immobili, tra cui una villa. Parte del vigneto ha una sessantina d'anni.
Ma non è tutto. L'acquisizione scatenerà un altro effetto. Una joint venture tra lo stesso Farinetti e Francesco Tornatore, imprenditore etneo molto noto e proprietario di una ormai affermata cantina sempre a Solicchiata e proprietario di oltre sessanta ettari vitati e una produzione di circa 300 mila bottiglie. Farinetti sarà il socio di maggioranza della neonata società che potrebbe chiamarsi Villa dei Baroni, un richiamo alle origini di questa tenuta appartenente ad una famiglia di nobili. Non sono state rese note le cifre dell'investimento complessivo. Il patron di Eataly ha confessato ai suoi amici la soddisfazione per la nuova acquisizione: ”È da tempo che sognavo l'idea di poter fare un vino dell'Etna. Adesso sarà possibile. È un territorio fantastico, i vini mi ricordano quelli delle Langhe e il mio nebbiolo, per quanto siano anche molto diversi. È la prima volta che investo in Sicilia, una parte d'Italia che a solo pronunciarla mi fa venire l'acquolina in bocca. Con il supporto del mio amico e socio Francesco Tornatore faremo un grande vino e faremo un grande olio. Gli uliveti sono bellissimi tutti coltivati a Nocellara dell'Etna”. L'acquisizione sull'Etna è stata effettuata dalla Borgogno, che è l'azienda di Barolo di proprietà interamente della famiglia Farinetti, l'unica società della galassia del patron di Eataly che non ha soci esterni.
Anche Tornatore, cavaliere del lavoro per merito delle sue aziende manifatturiere presenti in ben due continenti, non sta nella pelle. Da quando ha cominciato a chiudere la filiera produttiva del vino ed uscire sul mercato ha inanellato una serie di successi: dai risultati di valore nelle guide gastronomiche agli accordi commerciali con nomi altisonanti come quello dell'americana Gallo per la vendita dei suoi vini negli Stati Uniti. Tornatore, dopo aver chiuso la trattativa di acquisizione, ha confessato ai suoi collaboratori: “Entrare in società con un imprenditore del calibro di Oscar Farinetti per produrre insieme vino dell'Etna è un risultato di grande prestigio per me e la mia famiglia che da sempre crede alle potenzialità del Vulcano. La nostra conoscenza del territorio e la sua bravura di imprenditore nel portare nel mondo il made in Italy più buono, unita all'amore di entrambi per il vino, potrà portare solo del bene all'Etna”.
Oscar Farinetti e Francesco Tornatore si sono conosciuti nel gennaio 2016 a margine di Best in Sicily, l'evento che celebra le eccellenze agroalimentari della Sicilia organizzato proprio da Cronache di Gusto. Dopo due anni e mezzo l'amicizia ha portato alla luce una joint venture che non potrà sfuggire agli addetti ai lavori. Per Farinetti è la seconda acquisizione di una cantina nel 2018. Come abbiamo scritto qui nei mesi scorsi è stata rilevata attraverso Fontanafredda (la grande cantina di Serralunga d'Alba che Oscar Farinetti condivide assieme ad altri soci) un'azienda in Chianti Classico. Ora la partita si sposta in Sicilia. Anzi, sull'Etna. Che è cosa ben diversa. E potrebbe essere solo l'inizio.
F. C.
Pubblicato il 26 luglio, alle ore 22,45