di Sebastiano Torcivia*
Quest’anno, l’analisi delle performance delle aziende vitivinicole “grandi” siciliane – cioè quelle che con classificazione condivisa da anni hanno un volume imbottigliato/confezionato oltre il milione di pezzi (base litri 0,75), presenta un interesse elevato, con i valori investiti dalla pandemia, risentendo di cambiamenti straordinari, soprattutto sulle vendite nel canale on trade e sull’attivazione di alternativi canali di distribuzione.
Dai dati delle 23 aziende “grandi”, tutte società di capitale, dai dati ufficiali camerali o forniti dalle aziende (ad eccezione di Planeta, da altre fonti), sono emersi elementi utili sulle condotte gestionali. Tra queste, il ricorso alla sospensione parziale o totale degli ammortamenti, di cui alla normativa vigente (Tasca e Cusumano), ha fatto sì che il conto economico accogliesse componenti negativi di reddito inferiori, con riflessi migliorativi del risultato d’esercizio. Sul piano metodologico, i dati si riferiscono alle aziende che vendono al cliente e non già all’azienda produttrice (Firriato Distribuzione e non Firriato srl,, Cantine Paolini srl e non Cooperativa Paolini, Sibiliana Vini e non Cantine Europa, ecc.); sono state considerate aziende che, anche con sede al di fuori della regione, con stabilimento produttivo e distributivo nella regione, per rendere ininfluente scelte logistiche, giuridiche, fiscali, ecc. adottate di anno in anno (Solsicano, Mezzocorona, Cantine Madaudo Ivam – Roma); le aziende sono molto diversificate nella forma giuridica: quali società capitali, cooperative semplici, agricole e ciò determina profonde differenze sulla tassazione fiscale, ordinaria o agevolata. Le aziende possono far parte di gruppi, sottoposte a direzione e coordinamento, quali Conte Tasca d’Almerita, Duca di Salaparuta, Rapitalà, Tenimenti Zabù, Orestiadi, Cantine Paolini, Solsicano, Barone Montalto, Cantine Madaudo – Ivam, Sibiliana Vini e ciò può determinare la presenza di valori patrimoniali e reddituali con operazioni con “parti correlate”, effettuabili a condizioni ordinarie o non ordinarie di mercato.
Abbiamo 10 aziende su 23 che fanno parte di gruppi, 3 cooperative, una società semplice e 9 società autonome. Iniziamo l’analisi dei valori significativi del 2020, in particolare, le variazioni nel fatturato e nel risultato d’esercizio. Ci si attendeva una riduzione del fatturato nel canale on trade: 18 aziende su 23 hanno subito riduzioni, dal -48,38% di Orestiadi, al – 27,4% di Tasca, Cusumano con -21,27% e Firriato Distribuzione con – 20,79%. Cinque aziende hanno avuto incremento, tra queste Grottarossa (37,08%), Coop. Colomba Bianca (19,59%) e Cantine Madaudo – IVAM (7,11%). Il fatturato complessivo, pari a 365,9 milioni di euro, si riduce del 7,63%, cioè di 30,2 milioni di euro. Tutte le aziende, con eccezione di Duca di Salparuta (-3,33 milioni di euro), Arini Curatolo 1875 (- 79,7 mila €) e Sibiliana Vini (-566,7 mila €), chiudono con utili, con valore complessivo di 7,37 milioni di € con in testa, Barone Montalto (1,92 milioni di €), Donnafugata (+1,45 milioni di €), Cusumano (1,16 milioni di €) e Cantine Pellegrino (1,04 milioni di €), cioè le quattro aziende con valori di utili superiori al milione di euro. Il risultato d’esercizio complessivo, pari a 3,37 milioni di € si riduce, rispetto al valore precedente del 33,86%, cioè di 1,72 milioni di €. I riflessi sul costo del personale sono stati attentamente osservati: ed incide sul totale dei costi della produzione (lettera B del Conto economico) pari ad € 349,94 milioni di €, per € 36,29 milioni di €, cioè per il 10,37%, con punte del 33,56% (Tasca), del 30,86% (Solsicano), del 22,87% (Rapitalà) e del 22,39% (Donnafuagata). Differenti sono le modalità di imputazione del costo per le figure apicali aziendali (amministratori, maggiore o minore ricorso a personale stagionale e/o stabilizzato, ecc.): i compensi amministratori in Donnafugata non rientrano nel costo del personale, lo sono, invece, per alcune figure apicali familiari, in Tasca.
Aziende con funzione distributiva, in presenza di altre aziende di gruppo o aventi medesima compagine societaria (es. Firriato Distribuzione) che si occupano della produzione, presentano valori sensibilmente inferiori del costo del personale, rispetto ad aziende integrate nella filiera (Tasca).
Quali conclusioni possiamo trarre dai valori del 2020? Riduzione fatturato del 20%-30%, con brillanti valori limitanti tale perdita (Donnafugata -6,65%); azienda che ha adottato politiche commerciali e della forza vendita molto aggressive, con incentivi e supporto alla vendita, intensificazione periodica pagamento provvigioni, potenziamento del digitale dell’e-commerce, accordi con le principali piattaforme di vendita, del canale enoteca (+30%), nell’ambito di incontri continui, elementi tutti che hanno consentito la mitigazione della perdita di fatturato. Mantenimento di redditività d’esercizio positiva, per tutte le aziende del settore (solita eccezione di Duca di Salaparuta, com’è noto, per ragioni fiscali di appartenenza al gruppo Illva e adozione del consolidato fiscale e di sole altre due aziende, cioè Arini Curatolo 1875 e Sibiliana Vini)); adozione di differente utilizzo delle risorse umane e loro contabilizzazione, per la diversae forma giuridica e/o eventuale appartenenza ad un gruppo aziendale; buona capacità di resistenza degli effetti della pandemia, da parte della quasi totalità delle aziende “grandi”, con una solida ripresa – nei primi mesi del 2021 – del fatturato, come rilevasi nella nota integrativa, nei fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio.
*Coordinatore Master Masv (Manager delle aziende del settore vitivinicolo), università Palermo, Dipartimento Seas
LA TABELLA CON I NUMERI