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Scenari

Ernesto Del Campo (Gal Etna): “Attenti a non trasformare Expo in un boomerang”

04 Febbraio 2015
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(Ernesto del Campo e l'Etna)

Torniamo a parlare di Etna, quel territorio particolarmente vocato, in Sicilia, e pronto a giocarsi la carta Expo.

In valigia, tante attività avviate e pianificate, con finanziamenti spesi. Nel viaggio verso Milano, entusiasmo e voglia di mostrarsi coesi per rispondere alla sfida del mercato mondiale. All’orizzonte? Una nuova programmazione capace di sfruttare al meglio le risorse del Piano di Sviluppo Locale 2014 – 2020 e la voglia di mostrarsi preparati.

Ne parliamo con Ernesto Del Campo, responsabile dell’Ufficio di Piano del Gal Etna, che raggruppa al suo interno 10 comuni: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Maletto, Maniace, Ragalna, Santa Maria di Licodia in provincia di Catania e Catenanuova e Centuripe in provincia di Enna.

Il Gal dell’Etna oggi è uno di quei Gruppi di azione locale che è riuscito a spendere tutti i fondi dell'Ue. Cosa è stato fatto?
“Il Gal Etna oggi vanta la realizzazione di attività che hanno fatto seguito ad un finanziamento ottenuto di sei milioni e mezzo di euro. Questa cifra è stata spesa sul territorio. In parte destinata agli aiuti a 45 imprese con progetti che sono andati dai 75 mila ai 100 mila euro, grazie ai quali sono stati realizzati e si stanno realizzando interventi di rafforzamento della filiera di produzione agricola. Una seconda parte è servita per le aree mercatali a sostegno di Comuni che chiedevano la possibilità di un’offerta a chilometro zero dei prodotti etnei. Una terza e ultima parte del finanziamento infine è servita a rafforzare il tessuto imprenditoriale attraverso la promozione dei nostri prodotti nelle fiere internazionali. Siamo già stati a Stoccolma, due volte a Milano, e in Bulgaria. E a breve, il prossimo 15 settembre, presenteremo le nostre eccellenze enogastronomiche a Bruxelles. Lì arriveranno i prodotti Dop e Igp del Gal dell’Etna, dal pistacchio di Bronte alle arance rosse, dalla ricca produzione di ortofrutta di Adrano ai Ficodindia dell’Etna, per arrivare all’olio. E vi giungeranno non solo i prodotti primari, ma anche i derivati, compresi i saponi e i prodotti di profumeria”. 

Quale feedback avete ricevuto dalla partecipazione alle fiere?
“Decisamente positivo. Soprattutto da parte dei produttori che le hanno ritenute molto utili per la loro promozione. C’è da dire che i partner privati cofinanziano le attività del Gal. Quando andiamo in giro per fiere, il Gal paga i servizi e gli spazi espositivi, ma la restante parte della spesa è a carico delle imprese con un contributo versato. Se chi fa impresa resta soddisfatto e, anzi, ti chiede altre partecipazioni fieristiche, il feedback non può che essere positivo”.

Expo 2015. Come vi state preparando?
“Ci presenteremo tutti insieme con una sola voce e immagine. Uniti con il Gal Terre dell’Etna e dell’Alcantara, il Comitato Unesco della Sicilia, l’Università, i tour operator, le imprese. Proporremo un tavolo ricco e dettagliato a cui stiamo lavorando già da tre mesi per presentare al meglio il territorio con tutto ciò che ha da offrire al mondo. Daremo particolare rilevanza ai pacchetti turistici che struttureranno una proposta completa di servizi e proposte. Si attendono 20 milioni di visitatori a Milano e dobbiamo essere preparati. Non si può improvvisare”. 
 
Cosa vi aspettate da Expo 2015?
“L’evento è centrato sulla salvaguardia e sul patrimonio della dieta mediterranea, fondamentale per la saluta e per la vita stessa di ogni essere umano. Di certo i nostri prodotti rappresentano il massimo da questo punto di vista. Autenticità, genuinità, nutrizione, sono caratteristiche che essi possiedono. Oltre alla bontà. Ci aspettiamo però che le possibilità offerte da Expo 2015 non si esauriscano il 31 ottobre quando si chiuderanno i cancelli della Fiera, ma che prosegua diffondendo i suoi effetti benefici, in termini di contatti e proposte che seguiranno, anche nel futuro”. 

Quali altre iniziative state attivando per la promozione turistica del territorio?
“Stiamo lavorando alla pianificazione di percorsi, reali e virtuali, che si potranno fare per scoprire il territorio. Tra questi, ci sarà un percorso di teatri da visitare tra Biancavilla, Adrano, Bronte e Belpasso. Poi un itinerario archeologico che si dispiegherà tra i comuni di Santa Maria di Licodia, Centuripe e Adrano. E infine altri percorsi naturalistici da esplorare a cavallo, a piedi, in bici o in sci nei parchi dell’Etna e dei Nebrodi. Da qui al 30 giugno, ciascuno di questi percorsi sarà pubblicato online sul sito del Gal e dei comuni collegati”.

Come immagina il futuro del Gal Etna?
“In attesa che parta la programmazione del Piano di Sviluppo Locale 2014 – 2020, ci preoccuperemo di completare al meglio il lavoro di sostegno alle imprese. Poi c’è sempre l’Expo. E punteremo sull’Etna, sul suo fascino e sul grande appeal che esercita nel mondo, sperando che porti frutti. Dovremo però sfruttare bene questa occasione, con il sostegno delle istituzioni ma anche dei privati e di coloro che abitano queste terre, preoccupandoci di mantenere puliti i Comuni e di dotarli di una buona segnaletica. Il valore potenziale di Expo è elevato e, in questa grande vetrina, noi rappresentiamo l’Etna. Se utilizziamo al meglio il riconoscimento del Vulcano come patrimonio mondiale dell’Umanità, il nostro futuro non potrà che essere roseo. Ma, ripeto, il futuro sta a noi e alla nostra cultura. L’attenzione al rispetto del nostro territorio non deve mai mancare. Il rischio, altrimenti, è che le aspettative non siano poi soddisfatte e che Expo Milano 2015 si trasformi in un boomerang”.

Francesca Landolina