Nella zona del focolaio del batterio killer, sarà creata una zona “cuscinetto” di 100 metri dove saranno abbattute tutte le specie vegetali presenti. Intanto il Ministero approva il Decreto che da la possibilità di richiedere lo stato di calamità per gli ulivi colpiti dal batterio
Misure più radicali per le zone della Puglia più a nord colpita dai focolai di Xylella.
Prevista l'eradicazione non solo degli ulivi malati, ma anche di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri e a nord del Salento dovranno essere tagliate solo le piante malate ed eseguiti test su quelle circostanti in una fascia di 20 chilometri tra Brindisi e Taranto.
Si punta così alla creazione di una sorta di “fascia cuscinetto” che impedisca la diffusione del batterio verso nord. L'obiettivo è evitare la diffusione del killer degli ulivi con azioni drastiche e allo stesso tempo cercare di preservare il patrimonio olivicolo. ma anche paesaggistico salentino.
È quanto ha deciso, dopo una lunga e difficile discussione-maratona durata due giorni, il Comitato Ue per la salute delle piante.
Dunque, “le nuove misure Ue richiedono agli stati membri di notificare nuovi focolai, di condurre test ufficiali e di demarcare le aree infette” in cui “rigide misure di eradicazione sono messe in piedi, che includono la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti in un raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute”.
“Non è possibile accettare passivamente la strage degli ulivi sani proposta dalla Commissione Europea dalla quale si attendono peraltro ancora misure concrete di sostegno agli agricoltori colpiti da una calamità di cui i veri responsabili sono i mancati controlli alle frontiere dell’Unione”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare le misure anti-Xylella varate dal Comitato per la salute delle piante dell’Unione Europea che dovrà ora essere formalmente adottata dalla Commissione per l’entrata in vigore entro un mese dalla data odierna. “È assurdo e inaccettabile – sottolinea Moncalvo – pensare di eradicare tutte le piante infette più tutte quelle “ospiti” a una distanza di cento metri a prescindere dallo stato di salute, poiché questa soluzione avrebbe costi improponibili e causerebbe danni economici e ambientali inaccettabili, oltre a rischiare di spazzare via centinaia di anni di storia delle aree del Salento. Sul fronte istituzionale occorre accelerare l’iter per il riconoscimento dello stato di calamità avviato dal Parlamento per poter alleviare il problema delle scadenze contributive e fiscali per le aziende agricole colpite dalla calamità, oltre a quelle relative al pagamento dei mutui. Da parte nostra siamo mobilitati per arginare il contagio – precisa Moncalvo – con la diffusione capillare di buone pratiche agricole, ma anche con il sostegno e il coordinamento dell’attività di ricerca fondamentali per difendere le 11 milioni di piante millenarie del Salento e salvare un bene della Puglia, dell’Italia e dell’intera Umanità. In questa occasione – conclude Moncalvo – vogliamo però anche riaffermare a tutti i cittadini che la xylella non mette minimamente in dubbio la qualità e la sicurezza alimentare dell’olio extravergine”.
Giro di vite, invece, sia sulle importazioni di piante da paesi terzi, in particolare il blocco di quelle di caffè da Honduras e Costa Rica, ma anche sulle esportazioni pugliesi verso i paesi dell'Unione Europea. A meno che non vengano rispettate una serie di misure molto stringenti, dovrebbe infatti essere vietata la movimentazione dalla Puglia delle circa 150 specie “a rischio” della lista dell'Efsa, tra cui la vite che stava particolarmente a cuore alla Francia. Non è comunque ancora chiaro, con cifre non definitive, il reale impatto economico per il settore vivaistico della regione.
In ogni caso la Commissione Ue ha già espresso nei giorni scorsi la disponibilità a valutare le richieste dell'Italia per un sostegno economico ai produttori colpiti dalle nuove misure anti-Xylella.
Secco ‘no’ del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alle misure anti-Xylella adottate dal Comitato Ue per la salute delle piante. “È un provvedimento che evidentemente non è stato condiviso – dice duro il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – ed è stato calato direttamente dai piani alti e non tiene conto dell’impossibilità oggettiva di alcuni provvedimenti e delle ricadute sugli olivicoltori. Prendiamo atto della decisione ‘tardiva’ di vietare l’importazione di piante di caffè e sottoporre a condizioni rigorose le importazioni all'interno dell'Unione europea di piante specificate note per essere suscettibili di Xylella fastidiosa”.
“Il Salento non può essere il lazzaretto d’Europa e le misure di precauzione individuate, a nord della stessa area e da attuare nel Brindisino possono, da un lato, aiutare a limitare il fenomeno di propagazione della Xylella e, dall’altro, potrebbero cancellare l’olivicoltura, la sua economia e l’indotto collegato al settore riducendo in povertà l’intero comparto” Così ha detto David Granieri presidente di Unaprol. “Estirpare alberi sani non colpiti dal batterio per un raggio di 100 metri, sia pure per un mero principio di precauzione significa, partendo dall’unità albero, estirpare tutt’intorno 3,5 ettari circa di oliveto intervenendo su un’area pari a 35mila metri quadrati. Le decisioni adottate da Bruxelles – ha concluso Granieri – hanno più l’aria di un mero calcolo geometrico, che prelude ad un sacrificio finale del Salento condannato ad una morte sociale ed economica perché considerata ormai zona endemica, circondata da una corona di estirpazioni. Un sacrificio che non può essere accettato”.
LA NOVITA' DEL MINISTERO – POSSIBILE CHIEDERE LO STATO DI CALAMITA'
Con il Decreto Legge Agricoltura approvato dal Governo, la Xylella finalmente entra tra gli eventi per i quali può essere dichiarato lo stato di calamità ai sensi delle norm esul fondo di solidarietà nazionale. È quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, del Decreto Agricoltura che contiene anche importanti norme per il piano olivicolo nazionale, ma anche per il latte sulla rateizzazione delle multe e sostegno del prezzo. Dopo la proposta assurda e inaccettabile dell’Unione Europea arriva dal governo nazionale un segnale importante che – sottolinea Moncalvo – dovrà essere sostenuto da risorse finanziarie più adeguate. Ci sono le condizioni per arrivare al più presto alla declaratoria di stato di calamità naturale con la quale – precisa Moncalvo – sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai. Da parte nostra siamo mobilitati per arginare il contagio – conclude Moncalvo – con la diffusione capillare di buone pratiche agricole, ma anche con il sostegno e il coordinamento dell’attività di ricerca fondamentali per difendere le 11 milioni di piante millenarie del Salento e salvare un bene della Puglia, dell’Italia e dell’intera Umanità. Il decreto legge approvato – conclude la Coldiretti – dispone la costituzione di un fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario con una dotazione iniziale pari a 4 milioni di euro per l'anno 2015 e a 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016e 2017.
C.d.G.