L'Embargo della Russia sta avendo i suoi effetti anche sul consumo della birra.
Anche se non interessato direttamente dalla scure di Putin, che invece ha colpito molti prodotti dell'agroalimentare, il mercato della birra è e lo sarà ancora di più nel prossimo futuro, interessato da perdite. Già le importazioni di birra ucraina sono state bandite (leggere qui). Uno scenario che getta in uno stato di allerta. Tanto che il colosso danese Carlsberg ha stimato con il segno meno le previsioni di profitto in questa parte d'Europa. Le tensioni con l'Ucraina e con l'Occidente porteranno ad un drastico calo della domanda di birra. Quello russo rappresenta uno dei principali sbocchi per il brand tra i leader del settore, e gli assicura più di un terzo dei profitti.
I volumi venduti in Russia sono diminuiti del 6, 7 percento dall'inizio dell'anno. Jørgen Buhl Rasmussen, chief executive di Carlsberg ha dichiarato anche la possibilità che l'azienda chiuda gli stabilimenti nell'Est Europa. Qui la birra danese viene commercializzata col nome di Baltika. Se da un lato il segno negativo è interamente attribuito allo stop alle importazioni di cibo dal resto d'Europa e dagli Usa, dall'altro alcuni analisti di mercato vedono invece come fattore principale del crollo un peggioramento, un indebolimento a priori dell'economia russa.