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Scenari

Eletto il nuovo Cda del Brunello di Montalcino. E le fascette tornano con il segno “+”

27 Maggio 2022

di Emanuele Scarci

Conferma su tutta la linea dei 15 candidati e degli eletti del Consorzio del Brunello di Montalcino come anticipato da Cronache di Gusto.

(LEGGI QUESTO ARTICOLO>). Il voto dei soci ha eletto, questa sera, il nuovo consiglio di amministrazione, confermando 10 consiglieri e individuando 5 new entry, in rappresentanza di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Riconfermati Stefano Bambagioni (Fossacolle), Giacomo Bartolommei (vicepresidente uscente) (Caprili), Fabrizio Bindocci (Il Poggione, presidente uscente), Tommaso Cortonesi (La Mannella), Elisa Fanti (Tenuta Fanti), Ermanno Morlacchetti (Tenute di Castelgiocondo e LDV), Giovanni Neri (Casanova di Neri), Bernardino Sani (Argiano), Riccardo Talenti (Talenti, vicepresidente uscente) ed Enrico Viglierchio (Banfi). Nominate anche le new entry Alex Bianchini (Ciacci Piccolomini d’Aragona), Maurizio Bogoni (Tenute Ruffino), Piero Novello (Tenuta dell’Incanto), Francesco Ripaccioli (Canalicchio di Sopra) e Adriano Rubegni (Podere La Vigna).
A breve, il Cda nominerà, con voto segreto, un presidente e tre vicepresidenti. Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio del vino Brunello di Montalcino resterà in carica per il prossimo triennio.

Il trend del principe
Sul fronte commerciale, in aprile migliorano gli imbottigliamenti del Brunello e del Rosso di Montalcino. Secondo i dati mensili Avito, le fascette rilasciate sono aumentate rispetto a marzo e anche gennaio. I contrassegni di Stato rilasciati da Valoritalia nei primi 4 mesi per l’immissione in commercio di circa 3 milioni di bottiglie evidenziano un calo del 27% rispetto all’analogo periodo del 2021. Confortanti anche i dati relativi alle giacenze rilevate dal Mipaaf: al 30 aprile sono inferiori di 6 mila ettolitri rispetto a un anno fa. Sul fronte dei prezzi dello sfuso, quelli rilevati da Ismea sono saliti da 975 euro/ettolitro dello scorso gennaio a 995 di aprile. Nel complesso le vendite dell’annata del Brunello 2017 sembrano fare più fatica di quanto si potesse prevedere. Il confronto statistico è peraltro penalizzato anche del boom dell’annata 2016: 11,4 milioni di bottiglie, +27%, livello raggiunto solo due volte nella storia della denominazione (2008 e 2010 e giacenze ai minimi storici). In aprile il Rosso di Montalcino ha invece azzerato il -2% del primo trimestre grazie a fascette rilasciate per oltre 1,7 milioni di bottiglie. L’annata Brunello 2017 era stata ritenuta dai degustatori di buon livello. Quali i motivi della frenata del principe dei vini toscani? Probabilmente la “concorrenza” delle Riserve 2015 e 2016 e forse anche il fatto che ristorazione e consumatori hanno sovrastoccato l’annata precedente. Peraltro la vendemmia 2017 è stata meno ricca, la stima è del -25% rispetto alla precedente, e questa “penuria” relativa del vino potrebbe agire sul prezzo finale.