Ecco come è cambiata la suddivisione dei vigneti sul territorio nazionale dal 2000 al 2010.
La geografia del vino è mutata. Marco Baccaglio nel suo blog I Numeri del Vino ci dà una fotografia dell’evoluzione morfologica del vitigneto Italia, elaborata dai dati del censimento Istat.
Si è ridotta la superficie degli appezzamenti da 1 ettaro. Una frammentazione che dieci anni fa costituiva il 23% dell’area vitata italiana. Oggi rappresenta il 13%. Secondo il censimento, gli appezzamenti che si estendono tra 1 e 5 ettari sommandoli ricoprono una superficie totale su tutto il territorio nazionale di 213mila ettari. Nel 2000 erano 260mila ettari. Mentre di 207 mila ettari è oggi l’estensione della fascia di vigneti tra i 5 e i 20 ettari. Rappresentano un terzo del vigneto totale. Si tratta delle superfici delle medie imprese, le più numerose nella rosa delle cantine della Penisola. Concentrate maggiormente nel Nord Italia e in Sicilia. Sommando invece le aziende tra i 20 e i 50 ettari, si deduce una superficie totale di 66mila ettari. Il 7% del totale del vigneto nazionale è rappresentato dalle tenute che coltivano oltre i 50 ettari di vigneto, in totale 45mila ettari. La maggiore concentrazione di queste si trova in Toscana, ben 11mila ettari. Seguono il Friuli Venezia Giulia, l’Umbira e la Lombardia. Sei mila suddivisi tra Sicilia e Puglia.