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Scenari

Ecco come è cambiato il vigneto siciliano

27 Aprile 2013
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Ecco lo stato attuale del vitigno siciliano. 

Il profilo che dimostra l'evoluzione dell'offerta enologica dell'Isola avvenuta negli ultimi dodici anni, da quando sono state introdotte le misure Ocm vino, soprattutto quella di ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Ad oggi gli ettari totali vitati sono 108.594. La più grande superficie vitata la detiene sempre la provincia di Trapani, con 62.643 ettari, rappresenta il 57,69% del territorio viticolo isolano, segue quella di Agrigento con 18.350 ettari e di Palermo con 14.865. Se l'areale vitato della Sicilia si è ridotto in questi anni, è cambiata anche la componente varietale. Il quadro mostra come, nel tempo, le misure hanno condizionato, e quindi guidato, le scelte dei produttori. Nel 2000 lo scenario vedeva una regione viticola vocata al bianco, i vitigni principalmente coltivati erano il Cataratto Bianco Comune, rappresentava il 46% della superficie vitata della Sicilia e il Trebbiano Toscano, il 12%. Il Calabrese Nero occupava il 10%.

Nella fotografia che dà il dipartimento interventi infrastrutturali dall'assessorato all'Agricoltura, aggiornata a gennaio del 2013, e,pmerge uno scenario dominato sempre dal Catarratto Bianco ma con una minore incidenza rispetto al passato, solo il 26,28 % della superficie totale. L'orientamento delle cantine verso il Nero d'Avola espresso in questo decennio, in cui si incastra la parentesi dell'exploit del vitigno nel mercato nazionale e internazionale, vede oggi una superficie vitata a Nero d'Avola di 17.580 ettari, il 16% di quella totale. È quasi scomparso da questo quadro il Trebbiano, sono solo 3.865 gli ettari coltivati, poco più del 3%. Un dato significativo è la rotta verso l'autoctono, e che dimostra il successo delle linee guida dettate dall'Ocm vino. È diminuita la percentuale degli ettari vocati a vitigni internazionali, anche se la loro presenza rimane importante, nella lista delle principali varietà coltivate figurano nella parte alta.

Citando la bacca bianca tra le più piantate dalle cantine in passato, gli ettari di Chardonnay sono passati a poco meno di 5mila, oppure la superficie dedicata al Merlot è oggi di 4.646, o ancora 3.460 gli ettari di Cabernet Sauvignon. La produzione totale delle uve si attesta, il dato è relativo all'ultima vendemmia, sui 6.575.174 quintali, così ripartita: 2.400 quintali circa di uva destinate a vino;,3 mila quintali a Vino Igt e 1.149 a Do. Tradotto in termini di produzione: 4.740 circa di ettolitri. Più di 700mila ettolitri sono oggi certificati a denominazione di origine controllata mentre due milioni circa immessi nel mercto come Igt.