La data è stata stabilita. Dopo una serie di rinvii ecco adesso il traguardo atteso da dieci anni. Eataly, aprirà a Trieste il prossimo 17 gennaio. La scadenza è diventata ufficiale.
Lo avevamo anticipato in questo articolo. “Sarà un' attrazione turistica a tutto tondo, una vera calamita per i visitatori”, dice al quotidiano Il Piccolo Antonio De Paolo, referente triestino dell' azienda di Oscar Farinetti, mentre fa lo slalom tra tubi, strutture di metallo, scaffalature e mobilio in attesa di essere sistemato. Piazza Eataly, così si chiamerà, prima ancora dell' inaugurazione è già un “must”. Al piano superiore i banchi del mercato aspettano di essere messi in posizione. Sono semplici e avveniristici al tempo stesso. È questa l' area dove graviterà l'unico ristorante, l' Osteria dei Venti, che offrirà cucina gourmet o ruspante a non più di settanta persone, più le 30 che andranno a occupare nella bella stagione la terrazzina esterna. I vini saranno generalmente del territorio, ma di sicuro non mancheranno le alternative. “Nell' enoteca al primo piano sotterraneo – precisa De Paolo – potremo contare su 1.200 etichette, che faranno di noi la più grande enoteca della regione. Girandosi a 360 gradi, ogni angolo ha una destinazione. Là ci sarà il Gran Bar Illy e, restando nell' ambito di quel marchio, l' isola del cioccolato Domori e la Gelateria agrimontana, più in là la pasticceria Maritani e poi una macelleria con degustazioni, un po' alla maniera toscana. Sparsi un pò ovunque, i banchetti delle varie specialità. Ci sarà persino una piccola libreria, rigorosamente di argomento culinario.
Eataly si inserirà senza drammi sia nella viabilità della zona, offrendo anche un'ulteriore valvola di sfogo con un suo parcheggio sotterraneo da 50 posti al secondo livello sotterraneo. “Di sicuro – anticipa ancora De Paolo – la prima ora sarà gratuita, poi cercheremo di studiare delle tariffe adeguate. Alle sue spalle un gigantesco tubo sta trovando collocazione nel soffitto, mentre come in un gigantesco puzzle gli altri tasselli stanno andando al loro posto. La prima immagine che viene alla mente è quella di un grande mercato, un suq moderno dove tutte le eccellenze mangerecce del Bel Paese saranno convogliate verso spazi studiati ad arte che ospiteranno filoni di pane, salumi, formaggi, verdure, pesce e carne, dislocati in tremila metri quadrati. Lo si capisce subito dalla disposizione dei banchi, che al momento si riesce appena a intravedere ma che già all' inizio dell' anno nuovo dovrebbe essere quella definitiva.
L'ingresso principale, lungo le Rive, naturale completamento della passeggiata a mare, introduce al pianoterra, con l' occhio che già corre sulla sinistra a vedere i canali esterni che saranno riempiti di acqua dolce. Fanno capolino le colonne con delle piastrelle in vetro. Ai lati due scalinate monumentali fatte in corten portano al piano superiore, ma esistono anche le alternative degli ascensori e delle scale mobili. In un angolo si vedono le future casse del mercato e l' infobox. Ma è entrando dalla porta che si affaccia sul salone che si ha la piena consapevolezza della grandiosità del luogo. Sulla sinistra attendono i futuri angoli del pane (Fatto in forno a legna, con lievito madre e farine bio, s' inorgoglisce De Paolo), sulla destra l' angolo che ospiterà la pescheria, con annessa gastronomia.. Sul fondo del salone si vede il mare, e avvicinandosi sembra quasi di camminarci sopra. Merito dell' enorme vetrata che ha creato un’apertura verso il mare proprio in corrispondenza dell' angolo cosiddetto del pane e vino, dove si serviranno calici, aperitivi, bruschette e pizzette della vicina panetteria.
Maria Giulia Franco