(Oscar Farinetti – ph Vincenzo Ganci)
Dieci giorni esatti ad un doppio taglio del nastro e alla crescita della famiglia “Eataly”.
Il 17 novembre a Boston e Copenaghen sarà grande festa per l'eccellenza italiana creata da Oscar Farinetti. A Boston, continua “il sogno americano” di Farinetti che stacca quota quattro negozi a stelle e strisce dopo i due di New York e quello di Chicago. E la location scelta non è per niente male: Eataly, infatti, sarà distribuito su tre piani del Prudential Center, il grattacielo storico e simbolo della città americana, che si trova al 25 di Lafayette Street in Newark. Si estenderà per 4.200 metri quadrati e la formula sarà ormai quella consolidata di tutti gli Eataly. A confermare la data di inaugurazione, lo stesso Farinetti, nella sua pagina Facebook: “Siamo eccitati per la nostra inaugurazione il 29 novembre”, si legge sul social network. Inmedia il negozio, secondo le prime stime, verrà visitato da 10-15mila visitatori giornalieri, con punte di 20mila nei fine settimana.
Lo stesso giorno sarà inaugurato Eataly Copenaghen, il primo in Danimarca. Sarà una combinazione di un supermercato premium per gourmet, un ristorante e un testimonial della cultura gastronomica italiana. Lo spazio concesso è di 2.000 metri quadrati e sarà situato all’interno del grande magazzino chiamato Illum nella capitale danese. In effetti, l’iniziativa è il risultato di una partnership con Coop Danimarca, già presente all’interno di Illum con un supermercato Irma, che ha chiuso per trasferirsi e cedere il passo a Eataly. Le cifre previste per il negozio danese che si trova a Østergade 52, sono più basse, ma sappiamo benissimo che Farinetti non sbaglia un colpo.
Nel nuovo anno, poi, arriveranno le altre due aperture: quella di Trieste nell'ex magazzino vini, Riva Nazario Sauro (forse si farà un anticipo entro Natale) e quella di Doha, al centro commerciale Doha Festival city, Umm Salal Muhammed.
Un poker di aperture che vale una buona fetta di quegli oltre 100 milioni di investimenti scritti a piano. Ma gli investimenti per il gruppo di Farinetti non sono finiti. Soprattutto in America. Visto che apriranno anche gli store di Los Angeles, Las Vegas e Toronto in Canada. Senza dimenticare le aperture di Stoccolma, Bruxelles, Johannesburg e Mosca e non si deve escludere la possibilità di aperture con la formula del franchising entro il 2018.
L’obiettivo è di centrare i 600-700 milioni di ricavi entro tre anni. Di questi, un terzo circa arriverà dal Nordamerica, se l’iter autorizzativo e quindi i tempi di esecuzione saranno rispettati. Qui il mercato è presidiato da Nicola Farinetti, ceo di Eataly Usa, un mercato dove la spesa per prodotti alimentari biologici supera in valore i 30 miliardi di dollari. Ed è il percorso tracciato da Andrea Guerra, da poco più di un anno presidente esecutivo di Eataly dopo un anno trascorso come consigliere economico del premier Matteo Renzi e un decennio al vertice della Luxottica. È una traiettoria tracciata dopo il passo indietro del fondatore Oscar Farinetti che nel gruppo non ha più incarichi operativi e ha ceduto le quote societarie ai figli tra i quali Francesco e Nicola, amministratori delegati assieme a Luca Baffigo. Ma in realtà Farinetti gioca ancora il ruolo di imprenditore, anche se dietro le quinte.
Il 2016 di Eataly si chiuderà con un bilancio di poco superiore ai 400 milioni, in crescita del 20% rispetto al 2015, al netto dell’effetto straordinario dell’Expo di Milano. Il 55% delle vendite viene dal mercato italiano. Ma è un equilibrio che già il prossimo anno sarà rovesciato, grazie appunto al traino dei progetti lanciati al di là delle frontiere. E Guerra ha svela: “Lo sbarco in Borsa di Eataly potrebbe arrivare tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018”.
C.d.G.