E se il bianco fosse il colore del futuro? Quando diciamo bianco, parliamo di vini, è chiaro. E l’occasione per parlare, discutere, fare un ragionamento, magari anche confrontarsi con gli addetti ai lavori è avvenuta qualche giorno fa, sulle sponde del Garda, a Desenzano.
Qui si respirava aria di grande evento. La città ha, infatti, ospitato, grazie all'Associazione Viva Bacco, una tre giorni dedicata al vino bianco, quello di qualità, genuino, vero. La manifestazione si è svolta nella splendida cornice del Castello di Desenzano che per l'occasione è tornato ad essere il centro di vita del paese grazie anche alla collaborazione di artigiani del gusto che hanno fatto conoscere i loro prodotti. C'era il banco dei salami di Orzinuovi, quello dei casoncelli di Barbariga, quello dell'olio Dop del Garda, quello delle marmellate. Insomma, tante tantissime eccellenze locali. Nelle sale interne, invece, il protagonista è stato il vino bianco.
Le giornate sono volate via velocissime, tra degustazioni, verticali e workshop. Le cose più attese ovviamente, le degustazioni con i produttori a fare da ciceroni, a raccontare il loro vino e i loro territori. Partenza con il botto con una splendida miniverticale di Vodopivec che ha lasciato a bocca aperta i partecipanti. Interessante pure l'appuntamento con le cantine della zona che hanno proposto le loro interpretazioni più particolari di vino bianco: ecco quindi Pasini San Giovanni col suo lugana Busocaldo, Lazzari Vini con il Bastian Contrario e Cascina maddalena con il Lugana Clay. Da applausi. Il pomeriggio è trascorso tra degustazioni di riesling bresciani, bianchi toscani, per concludersi con la tavola rotonda degli “amici di Viva Bacco” ovvero alcuni tra i vignaioli che son stati recensiti nel blog VivaBacco2.0.
In mezzo a tutto ciò, una piccola perla. Alle 16,30 sale in cattedra Walter Massa con altre cinque aziende dei colli tortonesi: Fiordaliso, Vigneti Boveri, Vinicola Poggio, Terre di Sarizzola e la Cantina Sociale di Tortona. Si assaggiano i timorassi, Walter racconta aneddoti e regala emozioni: si respirano entusiasmo e positività. L'organizzatore Matteo Silva ha voluto fortemente questa partecipazione perchè vede nel timorasso molti punti in comune con gli splendidi vini del territorio gardesano: il Lugana e il San martino della battaglia. Un famoso cantante qualche anno fa diceva che “fin da Alessandria si sente il mare”. A Desenzano si son sentiti i profumi dei colli tortonesi.
La domenica, invece, la mostra mercato: quarantadue vignaioli che raccontano, propongono e vendono i loro prodotti: vengono da quasi tutta Italia: ci son Piona e Le Battistelle dal Veneto, Zohlhof e Unterhofer dall'Alto Adige, Calatroni dall'Oltrepò Pavese e tanti altri ancora.
Soddisfazione trai vignaioli locali che hanno partecipato con entusiasmo alla manifestazione: Valtenesi, Lugana e San martino della Battaglia per una volta insieme, per una volta protagonisti.
Insomma la prima edizione di “Castello in Bianco” è stata un successo. E se ora diventasse un appuntamento fisso della primavera desenzanese? Le carte in regola ci sono, attendiamo fiduciosi il futuro. E nel frattempo stappiamo e brindiamo in compagnia. Perchè, come dice Walter Massa, “Il vino lega, migliora lo star al mondo”. Anche perché il bianco italiano, come i rossi, sta diventando sempre più un marchio di qualità ed eccellenza della nostra enologia. E i produttori, ormai, ne sono consapevoli. Quindi puntare sul bianco, in questo momento, forse non sarebbe poi così sbagliato…
C.d.G.