Circa 2 mila imprese industriali e un fatturato di oltre 11 miliardi di euro, l'8% circa del fatturato nazionale del settore Food&Beverage.
6,2 miliardi arrivano dall'export. Sono i numeri dell'Italia del vino, secondo l'ultima fotografia scattata dall'Industry Book 2019 di Unicredit realizzato in prossimità del Vinitaly. Gli Stati Uniti restano il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi tre mercati insieme assorbono più della metà (53,6%) dell'export italiano globale. Tra i mercati di destinazione che crescono di più rispetto al 2017 si segnalano Francia (+10,1%), Svezia (+7,5%) e Paesi Bassi (+5,6%). Per quanto riguarda le prospettive, secondo un'elaborazione UniCredit su dati Nomisma Wine Monitor, i mercati più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno per i vini fermi la Cina (+11,9%), il Canada (+6,5%) e il Giappone (+4,2%). Per gli spumanti conferme arrivano da Canada (+18,4%), Usa (+14,6%) e Cina (+12,2%). Da segnalare le stime al ribasso per la Germania, partner commerciale storico in cui si dovrebbe assistere a una contrazione dei consumi, sia nel comparto dei vini fermi (-0,1%) sia negli spumanti (-0,8%).
Maria Giulia Franco