“Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento”.
Le parole di Papa Francesco e poi le priorità: proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale con un nuovo approccio che comprenda anche l’agricoltura, la protezione dei territori, la biodiversità, “diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”. Il discorso di Draghi al Senato colpisce nel segno. Ed è immediatamente apprezzato dal mondo dell’agroalimentare perché lancia un messaggio che non può non essere condiviso: agricoltura, protezione dei territori e biodiversità sono legati indissolubilmente al “futuro dell’ambiente”. Draghi guida l’Italia verso una rivoluzione green e l’agricoltura ne è parte. “Ancora una volta emerge la centralità del settore economico che rappresentiamo e non possiamo che valutare positivamente la rilevanza strategica che il nuovo Presidente del Consiglio ha voluto sin da subito nel proprio discorso programmatico riconoscere al comparto agroalimentare”, commenta il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri.
Apprezzamento anche dalla Coldiretti che per bocca del suo presidente Ettore Prandini si dice pronta a “collaborare per lo sviluppo dell’agricoltura italiana che è la più green d’Europa grazie alla leadership conquistata per valore aggiunto, sostenibilità e qualità”. Il presidente della Copagri Franco Verrascina sottolinea l’importanza delle riforme. L’attenzione all’ambiente e alla terra, “dovrà essere portata avanti di pari passo con le riforme della Pubblica Amministrazione, della giustizia e del fisco, tutte espressamente richieste al nostro Paese da Bruxelles e propedeutiche all’accesso al Recovery Fund”. Le risorse del Recovery Plan al settore primario, secondo il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino “possono fare da moltiplicatore per costruire un nuovo modello di sviluppo socio-economico e ambientale dei territori italiani, rilanciando le aree rurali”. Le priorità indicate dal premier Draghi oggi al Senato pongono l’agricoltura al centro della politica in una fase cruciale del Paese”, osserva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Per il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, “La filiera è lo strumento che sta alla base della rivoluzione green di cui il settore agroalimentare italiano è e sarà sempre più modello globale”. Tuttavia, commenta Slow Food, “in questo primo discorso avremmo voluto sentir parlare anche di cibo e di chi lo produce e lo trasforma, di quelle migliaia di piccole aziende agricole che curano i territori e i paesaggi, che costituiscono il tessuto delle comunità italiane, dei piccoli borghi che quel turismo rispettoso non devasta ma nutre”. Perchè “se oggi il food&beverage Made in Italy è riconosciuto come eccellenza nel mondo”, osserva il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, “è grazie ai nostri prodotti trasformati”.
C.d.G.