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Scenari

Dop Provola dei Nebrodi, c’è il primo “sì”

17 Marzo 2017
provola provola

C'è il primo “sì”. Un passo avanti, concreto, per l'ottenimento della certifcazione Dop per la Provola dei Nebrodi. 

Lo ha fatto sapere l'assessessore Antonello Cracolici che ha mantenuto la sua promessa fatta al convegno di Floresta che si è tenuto qualche tempo fa (leggi qui). Dieci comuni avevano sottoscritto la nascita dell’associazione temporanea di scopo per la tutela del formaggio: Floresta (comune capofila), Randazzo, Maniace, Roccella Valdemone, San Teodoro, Castell'Umberto, Sinagra, Tortorici, Castel di Lucio, Basicò. Oggi il consorzio raggruppa 23 iscritti, saranno trenta a breve. Presidente è Piero Valenti. Dopo il disciplinare di produzione, il passaggio burocratico, ma necessario con l'assessorato siciliano all'agricoltura. E Cracolici, nel corso di quell'incontro lo aveva detto. “Entro i primi mesi del 2017 avrete la risposta”. E così è stato. Ora, però, la documentazione dovrà essere inviata al Ministero che, a sua volta, preparerà tutto per l'approvazione definitiva della Doc Provola dei Nebrodi alla Comunità europea.

La provola dei Nebrodi avrà tre gradi di stagionatura: fresca (fino ad un massimo di 30 giorni); semi-stagionata (con una maturazione tra i 60 ed i 120 giorni); stagionata a pasta dura (viene sottoposta ad una maturazione che va oltre i 120 giorni. A volte anche per oltre un anno). Oltre alla intera forma, è prevista la commercializzazione anche per il porzionato ed il grattugiato. La provola, inoltre, potrebbe fregiarsi in etichetta del titolo dei “Prodotti della Montagna” poichè il latte proviene da stalle che si trovano a 600 metri di altezza. Il territorio della Dop “abbraccia” 47 comuni di tre province, Enna, Catania e Messina. Si stima una produzione annua di 250 tonnellate.

C.d.G.