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Scenari

Domini .vin e .wine e protezione delle denominazioni, a Londra si valuterà la riforma della governance di internet

11 Giugno 2014
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I ministri francesi ancora una volta chiedono alla Commissione europea che si scongiuri la concessione dei domini .vin e .wine senza la protezione delle denominazioni d'origine.

Dopo il vertice mondiale che si è tenuto lo scroso 24 aprile a Sao Paulo sulla governance di internet,  non si sedano le preoccupazioni del comparto vinicolo europeo sul caso che rischia di andare alla deriva e che vede il controllo dei nomi e dei domini dei siti internet nelle mani dell'organizzazione no profit americana Icann (Internet Corporation for Assigned Names e Numbers), che fa base in Calfornia. La negoziazione, che va avanti da più di un anno, vede schierati in prima linea accanto alla Commissione Europea anche le associaizioni di categoria dei Paesi produttori di vino. In ballo c'è l'utilizzo improprio delle denominazioni di origine, poiché secondo quanto deciso dall'Icann chiunque potrà utilizzarli con i domini .vin e .wine., spianando così la strada al rischio di frode a danno dei consumatori di tutto il mondo. Inoltre, un altro rischio affiorerebbe, quello che obbligherebbe i produttori a dovere sborsare ulteriore denaro per registrare il proprio marchio con l'utilizzo del dominio .vin e .wine.

Ma oltre all'allarme espresso nella lettera indirizzata a José Manuel Barroso, i ministri pregano di fare il pugno duro sulla riforma strutturale della governance di internet. L'istanza verrà portata al prossimo incontro con l'Icann fissato a Londra il 23 giugno. Le proposte oscillano da un modello intergovernativo a uno multilaterale con il coinvolgimento di più stakeholders.