Leggero calo della produzione, ma picchi di alta qualità
Si chiude con un bilancio positivo, per il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, la vendemmia appena terminata in Sicilia. Si è registrata una diminuzione limitata della quantità di uve vendemmiate, ma la raccolta ha premiato la qualità: grazie a un'estate mite e senza picchi di calore, l'uva ha raggiunto una maturazione ottimale che valorizza i profumi e la complessità degli aromi.
Il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia fa il punto sulla raccolta cominciata ad inizio agosto e terminata nei primi giorni di ottobre: “Alla vendemmia appena conclusa darei un giudizio certamente ottimo – dice Maurizio Lunetta, direttore del consorzio – Gli ultimi dati confermano una qualità davvero molto alta; si è registrato un decremento di produzione che non va oltre il -10%, dovuto principalmente alle avverse condizioni climatiche invernali e primaverili. Congiunture negative che sono state compensate dall'estate che ha avuto temperature favorevoli”.
(Maurizio Lunetta)
Tra le voci positive legate alla vendemmia appena terminata anche i risultati ottenuti grazie alla continua innovazione nella coltivazione dei vigneti che coniuga qualità e sostenibilità. “Una vendemmia un po’ amara dal punto di vista della quantità, soprattutto per il Nero d’Avola, che ha registrato un -30% di raccolta, dovuto alle avverse condizioni meteo che abbiamo registrato durante la fioritura. Anche il Grillo ha registrato una leggera flessione in quantità – precisa Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia – La minor quantità è compensata da un livello qualitativo molto alto, favorito da un’estate mai eccessivamente calda che ha garantito un ottimo processo di maturazione”.
La Sicilia anche quest'anno si conferma isola-continente, dove i microclima cambiano a seconda delle zone. “La vendemmia di quest’anno si può definire perfetta. Un’estate che in alcune zone della Sicilia è stata provvidenziale come ad esempio nella zona Nord-Occidentale – racconta Laurent-Bernard de la Gatinais, presidente della Rapitalà, consigliere del Consorzio -. Abbiamo raccolto uva di qualità e in grande quantità grazie ad un clima fresco che nei vigneti ha garantito una maturazione progressiva delle uve”.
(Laurent Bernard de la Gatinais)
“Le prime analisi dicono già che i vini Nero d'Avola saranno eccezionali per struttura, colore e polifenoli: insomma, meno uva ma molto buona” osserva Salvatore Vitale della Cantina la Vite di Riesi, in provincia di Caltanissetta, dove il Nero D’Avola è il vitigno più diffuso. “Come quantità abbiamo registrato un aumento complessivo dell’8% – continua Vitale – con una buona qualità”. “Nella fascia costiera Sud del trapanese, abbiamo potuto notare un leggero
calo di produzione e abbiamo registrato un calo del grado zuccherino di circa -1.2 rispetto all’anno precedente”, dice Damiano Fici della cantina Europa.
Francesco Ferreri, consigliere e produttore della Valle dell’Acate, commenta: “La vendemmia, iniziata nelle zone di Vittoria il 18 agosto, è andata molto bene perché l’andamento climatico ha garantito escursioni termiche che hanno favorito lo svilupparsi di profumi e buone complessità. In alcuni vigneti abbiamo avuto una diminuzione di quantità di circa il 20-25%. Questo è dovuto principalmente alla siccità che si è protratta in inverno e primavera”.
C.d.G.