“Guardiamo con favore alla nuova campagna di comunicazione promossa dall’Agenzia Ice verso il mercato americano per promuovere il vino italiano, anche alla luce delle recenti prese di posizione da parte degli Stati Uniti in tema di dazi commerciali. Auspico che queste risorse siano ben spese per consolidare le nostre produzioni di punta e rafforzare la presenza e lo sviluppo dei vini italiani presenti negli Stati Uniti”.
Così Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie, all’indomani della conferenza stampa di presentazione della 52esima edizione di Vinitaly tenutasi ieri a Roma, durante la quale il presidente dell’Ice Michele Scannavini ha presentato “Italian Wine – Taste the Passion”, la campagna di comunicazione dell’Ice che prevede un investimento di 20 milioni di euro nei prossimi tre anni per rafforzare nel mercato a stelle e strisce la conoscenza dei vini italiani e migliorarne il posizionamento (leggi questo articolo). La Doc delle Venezie, nata ufficialmente nell’aprile dello scorso anno, opera sulla più grande area vitata a Pinot grigio nel mondo: qui viene attualmente prodotto l’85% del Pinot grigio italiano. “Gli Stati Uniti – prosegue Armani – sono il nostro mercato di riferimento con una quota del 37% sul totale dell’export, seguiti da Gran Bretagna con il 27% e Germania con il 10%. Siamo molto attenti alle evoluzioni oltreoceano in materia di dazi commerciali e le restrizioni imposte dal governo Trump su acciaio e alluminio ci preoccupano: se questo accadesse anche sul vino ne seguirebbero pesanti ripercussioni per tutta la nostra filiera e per l’intero comparto vitivinicolo italiano”.
Con l’istituzione della Doc delle Venezie si vuole riposizionare l’immagine del Pinot grigio italiano sui mercati internazionali collegandolo alla forte identità territoriale che rimanda al capoluogo veneto. “Si tratta di una sfida cruciale – conclude Armani – non solo per la nostra denominazione ma per l’intero sistema vitivinicolo considerata l’importanza che il Pinot grigio Doc delle Venezie riveste nell’ambito del bilancio del vino italiano. E’ una partita strategica che non possiamo giocare e vincere da soli. Ben vengano, quindi, campagne come quella voluta dall’ICE con cui siamo disponibili a studiare iniziative congiunte di valorizzazione delle nostre eccellenze”.
C.d.G.