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Scenari

Diritti di reimpianto, il Veneto è la regione che ne chiede di più: richieste per 34 mila ettari

21 Aprile 2016
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Ma sono disponibili solo 800 ettari

Giunge dal Veneto la metà delle richieste nazionali di impianto di nuovi vigneti, ma su oltre 34 mila nuovi ettari oggetto delle istanze di 3.586 viticoltori solo 800 potranno essere concessi.

La segnalazione giunge da Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso, sulla base dei dati dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), che ha chiuso l'istruttoria il 31 marzo. E noi ne parlavamo qui.
Ad aver avanzato richiesta di nuovi impianti sarebbero state molte aziende cerealicole e zootecniche che, vivendo una grave crisi di settore, nel vino vedrebbero il possibile sbocco per ritrovare redditività. Le domande giungono in prevalenza dalle province di Treviso e Verona, ma anche da territori a scarsa vocazione vitivinicola, come le province di Venezia e Rovigo.

“Ogni regione, secondo le regole del nuovo sistema – spiega Giustiniani – ha diritto ad un 1% della superficie vitata, che corrisponde alla quota di incremento stabilita dalla nuova Politica agricola comune (Pac) 2014-2020 per gli Stati membri”.
L'Italia possiede 650 mila ettari, quindi il potenziale annuo di incremento di vigneti è di 6.500 ettari. Per quanto riguarda il Veneto, che conta su 80 mila ettari, aggiunge ancora il leader di Confagricoltura Treviso “quest'anno ne verranno concessi 800 e la domanda di 34 mila nuovi ettari eccede, dunque, in maniera abnorme la disponibilità e, di conseguenza, le assegnazioni saranno ridotte”. In sostanza, sarà concessa la quarantesima parte del quantitativo richiesto.
Per Gianclaudio De Martin, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Treviso, “questo principio crea una turbativa, favorendo le enormi superfici di centinaia di ettari del Rodigino e del Veneziano rispetto al viticoltore storico trevigiano, il quale dispone al massimo di poche decine di ettari”.

C.d.G.