da sinistra Gianni Zonin, il ministro Catania e l'assessore Stefàno
Dopo le modifiche richieste dal Consiglio di Stato sull'impianto del testo dell'art.62 del D.L. n.1 del 2012 voluto dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania sul pagamento a 30, 60 e 90 giorni che dovrebbe sostenere i produttori nei rapporti con la distribuzione adesso è in attesa della firma del ministro Passera.
Sembra andare quindi tutto liscio per la normativa che lo stesso Ministro Catania ha dichiarato “epocale” oggi in occasione della conferenza di inaugurazione di tenute Altemura la nuova cantina della famiglia Zonin nel territorio leccese.
“Questa norma andrà ad aiutare soprattutto i piccoli produttori – ha dichiarato-. E si spera che come effetto avrà quello di snellire le milioni di transazioni che interessano questo comparto. Su questa legge abbiamo investito molto poiché in Italia oggi uno dei principali problemi che gravano sull'economia è proprio quello dei pagamenti”.
Si prevede la conversione in norma per la fine di ottobre, è stato dato come termine giorno 24.
Questo è l'aggiornamento che ha dato il ministro alla conferenza insieme ad altri sulle azioni che il Governo sta portando avanti per tutelare il comparto agroalimentare nazionale su diversi fronti: dai fondi della comunità destinati alla promozione dell’agroalimentare ai piani per tutelare il Made in Italy all'estero, in particolare nei mercati fuori della comunità europea, agli aiuti previsti nel pacchetto sviluppo per lo start up delle imprese. Ma il ministro Catania ha voluto approfondire in particolare la tematica del credito bancario lanciando uno spunto di riflessione sul tema a Gianni Zonin che, oltre ad essere a capo di una delle più grandi aziende di vini italiane, è anche presidente della Banca Popolare di Vicenza.
“Non si può parlare di sviluppo in agricoltura senza considerare la problematica del credito bancario – ha detto il Ministro -. Il comparto necessita dal mondo della finanza di risposte più puntuali. Dovremmo tornare all'approccio di una volta circa il credito agrario, a forme specifiche di credito per le imprese agricole. Molti imprenditori con cui mi confronto sollevano il problema che oggi ci sono sempre meno funzionari preparati su questo specifico settore”.
Il nodo della difficoltà all'accesso ai finanziamenti starebbe nell'equiparazione delle imprese agricole alle industrie, così è secondo Zonin. “La terra non ha lo stesso valore del marchio- ha esordito il produttore -. le imprese agricole hanno esigenze diverse e problematiche diverse. Producono poche volte o una sola volta l'anno. Per le banche, per esempio, il 10% sul fatturato di un'azienda agricola è lo stesso di una manifatturiera. In questo momento di crisi i capannoni non li vuole più nessuno, i prezzi degli immobili sono scesi vertiginosamente, il mondo bancario deve capire che è la terra a creare valore. Allora è necessario un trattamento diverso”.