Il nuovo regolamento comunitario dei Piani Strategici prevede un aiuto finanziario a sostegno dei Piani operativi delle organizzazioni dei produttori (Op) o le associazioni di organizzazioni dei produttori (Aop) pari al 30 % del valore della loro produzione commercializzata per il biennio 2023 e 2024 (che scenderà al 15 % nel 2025 e 2026 e al 10 % dal 2027).
Si tratta di una impostazione che si scontra con l’attuale realtà che vede il ruolo commerciale delle Op dell’olio assai debole, specie in Puglia dove la diffusione della Xylella rende de facto impossibile una commercializzazione in mancanza di prodotto esistente. Lo ha sottolineato l’Alleanza Cooperative Agroalimentari nel corso dell’incontro sul tavolo Xylella convocato dal Ministro. “Al fine di evitare che il cambio di impostazione dell’Ocm possa avere effetti devastanti per le Op che operano nelle zone colpite dalla Xylella fastidiosa, che non possono più garantire di fatto la commercializzazione, chiediamo che le Op che operano in tali aree possano usufruire per il prossimo quinquennio di un regime di deroga che consenta loro di ricevere i fondi della Ocm olio e di spenderli in attività specifiche, necessarie per la ripresa territoriale”. Il finanziamento in deroga potrebbe riguardare la ricerca e lo sviluppo in materia di metodi di produzione sostenibili, pratiche innovative e tecniche di produzione che diano impulso alla competitività delle aziende, attività di promozione.
Tra le proposte presentate da Alleanza Cooperative Agroalimentari al Tavolo odierno, c’è anche una richiesta di modifica al piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia (Decreto interministeriale n. 2484 del 6 marzo 2020). La cooperazione ha chiesto che il contributo venga erogato in via premiante a quei soggetti che determinano una concentrazione delle superfici, con un approccio opposto a quanto ad oggi previsto, che penalizza i soggetti con più ettari e sostiene invece i produttori di piccoli appezzamenti. Si propone invece che a beneficiare del contributo siano gli imprenditori agricoli situati nella zona infetta, proprietari, di terreni di almeno 5 ettari di oliveti (o che si aggregano in modo da formare superfici minime di almeno 5 ettari), prevedendo un contributo pari al 100% ai soggetti che si aggregano tramite le OP. olivicole.
L’Alleanza Cooperative Agroalimentari ha anche richiesto l’estensione da tre a sette anni del sostegno previsto dal decreto interministeriale da inserire nella prossima legge di bilancio, nonché l’adozione di un provvedimento legislativo di semplificazione della normativa di tutela paesaggistica per l’espianto, il reimpianto e/o la riconversione colturale che miri a favorire la rigenerazione del territorio infetto con il superamento della divisione particellare e la creazione di unità colturali minime che assicurino la sostenibilità economica delle piccole aziende agricole.
C.d.G.