(Paolo Valentini)
di Chiara Lizio
I semi della pace. Si potrebbero chiamare così i “miscugli” realizzati con ben 750 varietà antiche di grani provenienti dalla Siria martoriata dalla guerra e ora custoditi, in attesa di essere restituiti al territorio d’origine, in tutta la Sicilia.
Paolo Valentini, produttore agricolo e olivicolo e titolare dell’azienda Labaro a Montemaggiore Belsito, in provincia di Palermo, è tra coloro che hanno “ereditato” questi tesori della terra per propagarli ed evitarne la dispersione. Fa parte dell’associazione “Simenza, compagnia siciliana di sementi antiche”, fondata da 100 agricoltori con l’obiettivo di tutelare i grani storici siciliani. “Del resto – esordisce Valentini – nell’Isola, dove la biodiversità è presente e imperante, ne sono state mantenute 52 varietà a differenza del resto di Italia dove sono soltanto una decina quelle conservate. Il fatto che questi grani non siano modificati geneticamente, fa sì che contengano un basso tasso di glutine e siano dunque facilmente digeribili anche per le persone intolleranti; non hanno inoltre sostanze nocive come tossine o glucosio e costituiscono alimenti altamente nutraceutici, proprio come in passato”.
Ed ecco che grazie al genetista italiano di fama mondiale Salvatore Ceccarelli, da decenni impegnato a promuovere la biodiversità in agricoltura in molti paesi attraverso il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo dei semi, sono state importate anche in Sicilia le due nuove “popolazioni”, ovvero i miscugli di grano sia tenero (per la preparazione dei dolci) che duro (per pane e pasta) ottenuti dalla combinazione di queste 750 varietà provenienti da terreni di guerra del Medio Oriente, la cosiddetta mezzaluna fertile. Tutto questo in modo assolutamente naturale, senza chimica. Un modo per salvare e tutelare la biodiversità.
“La nostra associazione – spiega ancora Paolo Valentini – tra le tante cose si occupa di riseminare grani antichi in 3.000 ettari in tutta l’Isola. Questi miscugli realizzati in Siria ormai da almeno 7 anni vengono portati in Italia (oltre in Sicilia anche nelle Marche e in Molise), per essere coltivati e propagati da agricoltori sperimentatori. Tra le proprietà benefiche sicuramente il fatto che appena macinato, oltre a produrre alimenti dal gusto ancora più buono rispetto ai grani tradizionali, questo miscuglio può essere tranquillamente tollerato anche dai malati di celiachia perché la quantità di glutine risulta minima e dunque non dannosa per chi è affetto dalla patologia. Nella mia azienda viene coltivato, ad esempio, il grano tenero di varietà Solibam – Li Rosi (dal nome del presidente dell’Associazione Simenza), di provenienza siriana, ottenuto dalla combinazione delle 750 varietà diverse”.
Ma dove trovare i prodotti realizzati con questo tipo di semi? “Si tratta di prodotti estremamente di nicchia: sono in tutto dieci i produttori che in Sicilia si occupano di propagare e lavorare questi grani sperimentali importati, poi macinati a pietra. Tra questi a Raddusa, in provincia di Catania, l’agriturismo Lucania vende sacchi di farina da 5 chili per realizzare dolci o per panificare”, spiega il produttore. Valentini è anche presidente del Consorzio tutela Carne bovina cinisara, fondato 12 anni fa, che si occupa di promuovere e tutelare la specie.