di Mauro Ricci
Oggi a Palermo si inaugura il primo brewpub della città.Via Saladino,una traversa di via dei Biscottari in un palazzo che viene fatto risalire al '700, ristrutturato conservando il fascino dell’antico, si trova Ballarak il brewpub.
E’ questa una delle zone piu’ vivaci e suggestive di Palermo, in cui si sta operando un attento recupero ambientale e di fruibilità. Ballarò, il più noto e ancora vitale mercato all’aperto è li’ vicino e il nome del pub lo richiama in insegna nell’antica versione saracina. Quattro giovani homebrewer (gli appassionati di birra che la producono per sé in casa) Marco Altamore, Alessio Cutrò, Michele Catalano, tutti di Palermo e Eugenio Ricca di Modica, hanno trasformato una passione in una occasione di lavoro cimentandosi in una impresa che ha già dato altrove incoraggianti risultati. L’ideazione del progetto è cominciata qualche anno addietro, si è sviluppato con sempre maggiore entusiasmo e impegno che ha consentito in questo ultimo anno di superare tutte le non poche difficoltà e arrivare all’avvio della realizzazione concreta di questo sogno dei quattro imprenditori, sempre piu’ decisi e convinti di potercela fare.
Tutti coadiuveranno Eugenio (HB pluripremiato),che sarà il birraio nella realizzazione delle ricette e nella attività della produzione, mentre Michele ha l’incombenza delicata e essenziale di tenere i conti, mentre tutti saranno i “publican”,gli uomini della birra,i maestri dell’accoglienza e dell’offerta e della proposta del pub. Tutti i lavori di allestimento sono stati eseguiti dal quartetto in piena sintonia anche con le idee di Alessio, prossimo a laurearsi architetto che ha contribuito a rendere accogliente e gradevole l’ambiente. Appena entrati attraverso l’imponente portone nel locale, sulla sinistra troviamo l’impianto per produrre la birra, a vista; di fronte un angolo con divani libri giornali per un intrattenimento tranquillo, rilassante; in fondo al locale compeggia il bancone con le spine, dodici, che vedranno alternarsi oltre alle birre prodotte nel pub, a rotazione quelle dei più prestigiosi birrifici italiani.
Gli arredi, i tavoli i piccoli angoli riposti, più intimi e alcuni tavoloni alti e gli sgabelli al bancone, sono stati costruiti con materiali di recupero di tipo industriale creando gradevoli contrasti e una complessiva sensazione di accogliente calore per un sapiente uso del legno delle insegne degli oggetti; l’alto soffitto accarezza, allo sguardo gli avventori con un variopinto velario. I quattro non solo sono stati progettisti del loro impianto di produzione e del locale,ma anche abili realizzatori di ogni più piccolo dettaglio. L’elemento comunque che si percepisce in ogni momento, in ogni particolare è l’entusiasmo la passione e l’amore per questa creatura appena nata.
Le birre fino a ora prodotte e pronte per essere bevute sono:
- una “red IPA” caratterizzata da un gradevole equilibrio fra un caramellato del malto tostato e un piacevole amaricante agrumato dei luppoli americani;
- una “American Pils”,di bassa fermentazione in cui i luppoli americani arricchiscono il bouquet dello stile originario, con un risultato molto convincente;
- una “Saison” alla segale(30%) morbida con sentori leggeri di frutta merito anche del lievito belga,da saison;
- una “Pacific IPA”,personale creazione del birraio,luppoli australiani che conferiscono aromi e sensazione di frutta esotica, lievito americano e una originale tecnica di luppolatura “continua” da una idea di Sam Calagione, noto birraio degli Stati Uniti di America,nella provata convinzione che l’aggiunta in continuo di un ingrediente porta a sapori piu’ integrati.
Un servizio di cucina completerà l’offerta di Ballarak ai suoi futuri clienti e amici. Il menu si adattera’ alle stagioni e agli eventi. Il locale è ideato e si presta a una frequentazione abituale per momenti ricorrenti e distesi in tranquilla compagnia con una accoglienza allegra e familiare dei quattro “publican”.
Ballarak
via Saladino 7 – Palermo
091 7789953
Orari di apertura: 18-1; 18-2 venerdì e sabato
Chiuso: mai
Parcheggio: no
Carte di credito: no